Antonino Saggio I Quaderni

 

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Antonino Saggio

 

3D printing | Tra visibile e invisibile

 

programma 3d Living

ringraziamenti ai curatori prof. Renzo Lecardane, prof. Dario Russo

 

Ascolta l'intervento di Renzo Lecardane

Ascolta l'intervento di Antonino Saggio

 

 

Visibile - Quattro strade al 3d printing che mi appaiono chiare

 

A. Fare in modo che il 3d printing si avvicini direttamente al pezzo costruito ad hoc. Mi sembra che il caso di Enrico Dini sia uno significativo per la situazione italiana

 

 

Reefs

Naturalmente progettati in via algoritmica

Sviluppato prima in sede di laurea e poi alla base del progetto

con anche interessanti casi in cui si usa terra che con additivi possoa dare un nuovo senso alle costruzioni tradizionali in tera come quelle nello yemen.

 

B. Il caso in cui il 3d printing si sposa con la ricerca anche in campo biologico, medico con un ponte naturale verso la Biometica

prof. Achim Menges Università di Stoccarda

http://icd.uni-stuttgart.de

 

Premessa

C. Il caso in cui il 3d printing si sposa con la ricerca di alcune componenti specifiche Innovative nel processo Costruttivo, per esempio nel campo della pietra

 

 

Christian Pongratz al suo Laboratorio alla Texas Tech

 

e in italia Giuseppe Fallacara

 

D. Il caso in cui il 3d printing si sposa con una idea di produzione del basso anche in una dimensione di riscatto sociale e di creazione di un proprio ambiente alternativo. Il caso di Paolo Cascone

 

 

 

 

 

Invisibile

E se invece il 3d printing fosse indirizzato a materiallizzare l'invisibie? A me sembra una direzione di ricerca interssante. Ma per arrivare a capire il contesto teorico in questa apparentemente "strana" idea nasce vorrei ripercorrere alcuni brani di questo mio testo

 

« Perché dobbiamo rappresentare [costruire] l’invisibile?” Da questa domanda discendono molte questioni. La prima riguarda “la necessità” di questa rappresentazione. È bene anticipare che questa rappresentazione [costruzione] è oggi indispensabile perché solo se possiamo rappresentare l’invisibile lo possiamo in seguito progettare e quindi costruire: si tratta di una possibilità resa completamente disponibile oggi dall’avanzamento scientifico e tecnologico.

La seconda questione riguarda in quale concezione di spazio, la questione del rappresentare per poi progettare [e costruire] l’invisibile, si colloca. Qui ci si muove nella consapevolezza che non esiste affatto una idea “oggettiva” di spazio, ma che esso evolve nelle varie epoche insieme agli strumenti teorici, tecnici e operativi che sono disponibili.

 

L’Information Technology consente di creare dei ponti molto concreti tra la sfera elettromagnetica - appunto l’invisibile - e la sfera fisicamente abitabile e visibile. Non sono forse rappresentazione e progettazione storicamente obbligate a rappresentare e progettare una dimensione nuova, “estesa” di realtà basata su una profondamente diversa concezione di spazio visto che oggi abbiamo la possibilità di costruire concretamente una architettura che ne incorpori le nuove caratteristiche?

 

La terza questione affronta la sovrapposizioni tra questa concezione di spazio e il dibattito scientifico contemporaneo. E anche qui vale la pena anticipare: lo spazio che percepiamo come invisibile in realtà è denso, è pieno, è manipolabile e per studiare le correlazioni tra “i quanti” che lo compongono possiamo usare il concetto di informazione.


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La base della tesi è che noi oggi siamo in grado di agire architettonicamente e spazialmente in un campo non solo dato da materiali fisici (i mattoni) ma appunto che ha una serie di materiali e di onde elettromagnetiche che costituiscono un campo “agibile” azionabile e, anche se non visibile, ha rilevanti influenze fisiche nell’architettura. Il concettp di Spazio Infoprmazione è la chiave teorica per procedere.

 

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Come lo agisco, come lo progetto questo nuovo spazio? Quali sono le categorie per costruirlo?”

Una traccia? Per la prima domanda forse la parola chiave utile è sempre la stessa: proiezione

Vedi Movie

Lo spazio invisibile, quello descritto dai sensori, viene trascritto in tre media o potremmo forse dire, appunto, “proiettato”. Come se lo strumento cardine della proiezione si amplifichi verso nuove dimensioni e possibilità.
Gli algoritmi che descrivono i flussi e che li mappano (quelli dinamici delle forze nelle strutture, quelli del suono o dei sistemi idrogeografici e molti altri come il numero presenze e localizzazioni di connessioni mobili) possono essere la base di altre modalità di rappresentazione che descrivano campi spaziali invisibili. Di questo sperimentazione ve ne è un grande enorme negli ultimi anni anche se raramente vanno oltre la mera affascinante visualizzazione.


Naturalmente questa idea nel campo della rappresentazione non è nuova, basti pensare per fare un esempio, ad alcune sperimentazioni di Luigi Moretti sin negli anni Cinquanta del Novecento e successivamente di Paolo Portoghesi.

 

Andrew Saunders Professor alla U. of Pennsylvania

Scarica la collezione dei poster au Digital Baroque

Vai Alla Pagina http://andrewasaunders.com/baroque/

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Ma mentre in quel caso si trattava del riverberare fatti fisici nell’ambiente circostante, noi pensiamo alla presenza di campi elettrici e informatici che possono essere manipolati tecnologicamente attraverso il grande settore dei sensori.

Per pensare alla costruzione reale di una architettura di nuova generazione credo Il dato fondamentale in definitiva non sia affatto la divisione tra reale e virtuale, del tutto sfocata in questo contesto, ma il fatto che operiamo in uno spazio tutto denso tutto presente in cui alcuni elementi sono visibili ed altre invisibili e che noi possiamo attivare questo spazio creando continui ponti, continui circuiti, forse continui ... anelli: anelli tra quello che vediamo e che non vediamo, ma che si esplica sempre in fatti concreti, in una architettura capace di trarre tesoro da queste nuove potenzialità, perché ha coscienza del cambiamento che il progresso tecnologico e scientifico le impone.
Riflettendo sull’idea di spazio a cui questa concezione tende forse l’esempio di uno spazio schiumoso è quella che più permette di muoverci contemporaneamente in una idea tanto di rappresentazione che di attuazione.
Per inquadrare la questione pensiamo allo “stato” dell’informazione quasi come fosse acqua. Anche le informazioni, ovviamente, hanno uno stato gassoso. Tutti conoscono e usano la parola cloud (nuvola) e sono abituati all’idea che molte cose che ci riguardano stanno lì, nel cloud. E’ anche esperienza comune che queste informazioni si possono solidificare, diventare cose reali. Per esempio possiamo prendere dalla nuvola un Pdf e trasformarlo in un libro vero e proprio, o trasformare le informazioni di un modello tridimensionale con un 3d printer in un plastico o intagliare un travertino per farne un pannello. Ma esiste anche uno stato intermedio tra il gassoso e il solido della informazione che possiamo pensare come schiumoso. Si tratta di informazioni già strutturate in modelli a cui sono legati fatti fisici come materiali, componenti, sistemi: sono quindi modelli quasi pronti ad attuarsi rapidamente modificando spazi situazioni strutture. Questa schiuma di informazioni avvolge lo spazio della città e nuove generazioni di edifici in cui noi viviamo e sempre più vivremo. Affinare sempre più modalità di rappresentare questi campi in uno sforzo che vede simultaneamente agire i molti saperi dell’architettura è, credo, indispensabile. »

 

I brani tra vingolette provengono da

Antonino Saggio, " Representing the invisible? Information Technology, information space and new challenges for design
and representation
_______Rappresentare l’invisibile? Information Technology, Spazio dell’informazione e nuove sfide per il progetto e la rappresentazione" Disegnare idee immagini n. 50 2015 (pp. 24-35).

 

 

cit da Renzo Lecardane

Paris Invisible

di Bruno Latour

 

Il gruppo Nitro ha lavorato in passato su questa idea della materializzazione dello spazio invisibile

Innanzitutto nel progetto Techno primitivo

Tecno Primitivo

project by NitroSaggio.net designer in charge Emanuele Tarducci with C. Ampolo built in May 2007 at Giardino Sonoro, Florence experimental Sound Garden by Lorenzo Brusci e S. Passerotti "Il Giardino Sonoro" Florence >

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Description -- Index & Introduction

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Installation Tecno Primitive >>

film map

on Postural Tecno Primitive Local > You Tube >

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Reciprocal Gioiosa Reciprocal Ronciglione

 

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Valeria Cimò, Cantautrice Siciliana A Reciprocal 2.0

 

 

Gabriele Stancato "Primo esperimento di materializzazione degli spazi relazionali Reciprocal 2.0" Febbraio 2017



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