Graduation Thesis/Tesi di Laurea
Antonino Saggio I Quaderni
Sapienza, Università di Roma, Facoltà
di Architettura
Questo progetto fa parte della ricerca della Cattedra di Antonino Saggio
Tevere Cavo una infrastruttura di nuova generazione per Roma tra passato e futuro
pubblicata nel 2016 in questo volume:
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ThE (VE) Ring
Un sistema intermodale a Tor di Quinto, la nuova stazione nord della cittá di Roma
Tevere Cavo, Roma
Michele Di Maggio
AA 14-15 Tesi Discussa il 29 gennaio 2016
Relatore Antonino Saggio
La fase progettuale è stata anticipata da una parte di ricerca teorica incentrata sul suono e sulla figura topologica dell’anello: da questa, l’attenzione si è focalizzata prevalentemente sulle relazioni, poiché è stato dimostrato che lo spazio in cui viviamo non risulta più vuoto ma, se considerato dal punto di vista sonoro, risulta pieno di nuove relazioni, campi di forze percepibili, più o meno attivabili a seconda delle scelte progettuali. La parte di analisi è proseguita analizzando la strutturazione formale e funzionale della città di Roma (che si è storicamente espansa radialmente sin dai tracciati delle mura antiche), trovando già un primo grande anello fisico cui far riferimento, quello ferroviario. Ma gli anelli presi in considerazione nel progetto non sono solo di tipo fisico: ciò che si vuole raggiungere è la formazione di anelli processuali, di interdipendenze funzionali tra i vari elementi progettuali, di cicli nei quali la fine nutre l’inizio e viceversa; il tutto con lo scopo finale di creare nuove relazioni tra il fiume e la città, al fine di superare la crisi dell’allontanamento dei cittadini dalla gestione e cura del territorio, fiume compreso. Dalla redazione del masterplan generale di impianto della nuova stazione si è scelto poi di fare un dettaglio al 200 di uno dei nuovi elementi della stazione: trattandosi quindi di un sistema di trasporto integrato, un sistema in cui cambiare sia modalità di trasporto, ma anche in cui poter passare da anelli fisici ad anelli processuali, si è scelto di dedicare metà progetto a questo primo aspetto, realizzando una stazione di servizio per le biciclette, e l’altra metà del progetto per creare nuove relazioni tra il fiume e la città. La scelta per queste ultime è infine ricaduta su relazioni di tipo visivo: più che un fatto, un evento fisico, la presenza del fiume verrà segnalata con una torre di luce proiettata su una nube di acqua nebulizzata. Ripensando alle vie cave etrusche, questa torre non poteva che essere chiamata via cava di luce, un totem, una nuova colonna che sulla scia degli obelischi e degli altri elementi verticali nella città di Roma, segnali la presenza del fiume stesso all’interno del territorio.
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