Prima Facoltà di Architettura "Ludovico Quaroni" - Università "La Sapienza" Roma.

 

Corso di Progettazione Architettonica Assistita

Prof. Antonino Saggio
Collaboratori Architetti F. De Luca R. Angelini A. Di Raimo

 

 

Modernità Crisi e Information Technology

Indice delle ricerche 2006
accessibili integralmente in rete

Il corso 2006 ha lasciato gli studenti liberi di individuare nel campo dell'architettura, del design e della progettazione urbana quei campi in cui l'Information Technology non è un orpello accessorio per le case dei ricchissimi, ma un campo di azioni e di tecnologie capaci di affrontare, da una parte, una oggettiva situazione di difficolta' e, dall'altra, una ricerca che promuova la necessità di una estetica nuova. Il titolo del corso 2006 "Modernita' Crisi Information Technology" echeggia infatti l'idea per cui la modernita' fa della crisi un valore, una morale contraddittoria, e suscita un'estetica di rottura (Zevi, Baudrillard ). Nel corso si presentano progetti per fronteggiare il rumore urbano con nuovi sistemi protettivi e spaziali >, la separazione delle due sponde del Tevere con sistemi mobili carichi di eventi socialmente utili>, le connessioni interne ed esterne del Policlinico Umberto I come una rete neuronale che si insuna nelle maglie dell'ospedale >, una strategia attiva per una serie di playground socialmente ed ecologicamente innovativi > e, infine, nuove possibilità per luoghi intermodali oggi degradati e sotto progettati >.

Lo sforzo di ciascun lavoro è stato quello di individuare una situazione di crisi oggettiva ed evidente e di affrontare la situazione accoppiando la pertinenza dell'azione progettuale con un uso innovativo e creativo della Information Technolgy. Una ricerca delle tecnologie effettivamente utilizzabili per ciascuna proposta supporta l'idea-progetto. Le ricerche rappresentano un capitolo del libro in continua crescita iniziato nel 1999 > e sono anche quest'anno completamente accessibili in rete. Attraverso il blog si può se si ritiene lasciare un commento. >

Hanno commentato i lavori e partecipato alla conferenza finale in qualità di esperti

Giovanni Bartolozzi, Stefania Manna, Massimiliano Chialastri, Costantino Morosin, Giuseppe Tabacco, Emanuele Tarducci, Joaquim Viana che ringraziamo vivamente insieme al pubblico di amici e studenti intervenuti alla presentazione

 


 

 

 

 

 

 

 

 


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Corsi Collegati / E. Tarducci F. Valenza

 

 


 




net.log
 
Placeless

Dal Playground all'Urbanground: monitoraggio e riciclo.

Agnese Canziani - Alessandra Cao - Chiara Conte - Giustino Di Cunzolo - Maria Ragosta
A_Placeless stabilisce un "intervallo elastico" tra il Playground, massima espressione dell'ambito urbano pubblico, e gli spazi residuali
B_Tutti gli individui (cittadini, turisti, senzatetto), che transitano in questi luoghi, non li abitano; quindi, privi di spazio, essi sono ridotti alla dimensione di punti.
C_Il progetto consente il salto dalla condizione di punto a quella di vettore che si muove liberamente nella città
D_Il modulo che definisce il vettore, si distacca dal Playground, viaggia nell'universo urbano, abitandolo e raccogliendo informazioni fisiche e digitali utili alla salvaguardia ambientale.
E_Lo scopo è ristabilire una sensibilità collettiva e individuale verso lo spazio pubblico

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http://digilander.libero.it/net.log

 


 




Arrows
 
FLUTTU - AZIONI

Dimensione del flusso.

Stefano Aiello - Joana Martins - Marta Moccia - Valentina Pennacchi - Luigi Viapiano

Nella Roma contemporanea il fiume Tevere è ormai privato completamente di un diretto rapporto con la città ed ha perso la funzione di luogo di scambio legata al commercio e alla comunicazione che aveva storicamente. L'obiettivo del progetto e' quello di far sì che la città si riaffacci sul fiume, rilanciando l'appropriazione pubblica del Tevere. Il volume virtuale che sta sopra il Tevere per noi è il centro di possibili azioni progettuali. Oggi lo spazio "sopra" il Tevere è una bolla d'aria inutilizzata che taglia in due la metropoli, mentre potrebbe connetterla.

Il progetto parte da un concetto di "rete" in movimento. Dai palazzi limitrofi, spesso letteralmente bloccati nelle ore di mercato, si pulò raggiungere la sponda del fiume attraverso delle braccia mobili che, man mano che si avvicinano alla zona fluviale, mutano la loro funzione da dinamica-trasporto a statica-sostegno. Queste braccia saranno in grado di sostenere delle piattaforme galleggianti con caratteristiche varie: punti relax, giardini flottanti caratterizzati dalla purificazione dell'acqua, "isole" galleggiati per i commercianti e nella loro configurazione aggregata spazi per spettacoli e rappresentazioni.

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http://www.arrows2006.altervista.org/

 


 




Gruppo Ultimo
 
Neuronal Surgery

Connessioni neuronali attraverso una rete di architettura informatica per integrare il mondo-ospedale con se stesso e con la città.

Isabel Maria Garcia Cruz - Lapo Pazzaglini - Luis Moreno - Nicola Di Pasquale - Pol Pallejà Martinez

Il Policlinico Umberto I, a Roma, vive attualmente uno stato di crisi a causa della sua concezione meccanicistica del tardo 800 che lo ha rilegato in un caotico isolamento. La proposta progettuale si esplica su due livelli: il primo riguarda l'eliminazione delle barriere fisiche tra l'isolato-ospedale e il tessuto urbano che la circorda. Il secondo livello si rivolge all'interno del complesso e prevede la ricucitura dei diversi padiglioni di cui è composto, attraverso il completamento dei percorsi esistenti, aerei, di superficie e sotterranei. Ciò avviene con l'istallazione di cellule architettonico-neuronali, al fine di creare spazi per l'organizzazione e il supporto del mondo-policlinico all'interno e, al contempo, per la comunicazione con il mondo esterno.
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http://digilander.libero.it/neuronalsurgery/index.html

 


 




a.neuro
 
iTunnels

Distrazioni sonore e onde connettive diffuse contro la crisi del caos metropolitano.

Andrea Tanci - Maria Azzurra Rossi

Sensibilità sonora e caos metropolitano, da qui parte la nostra ricerca attraverso una delle crisi che più influenzano il nostro vivere. In risposta agli innumerevoli rumori che la città genera proponiamo degli spazi che accolgano e distraggano dall'esterno, per pochi istanti o per lunghe ore; dando la possibilità di comprare, comporre, modificare, vendere, fare musica, navigare, telefonare e essere liberi di muoversi all'interno e all' esterno delle strutture, connessi grazie alla tecnologia wireless alla più grande protesi del nostro tempo.

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http://digilander.libero.it/aneuro

 


 

 




StreAM
 
Post mobility

Un forum di informazioni per una nuova porta di Roma.

Stefania Gori - Alberto Lelli - Andrea Felicioni - Aurora Rocchi - Martino Palladini

Anagnina, porta di accesso di Roma, è una sorta di luogo di frontiera contemporanea. Vi confluiscono importanti flussi umani, ma di fronte a queste enormi potenzialità il luogo in sé si configura come un vero e proprio deserto metropolitano, la cui piazza di copertura rappresenta una sorta di paesaggio lunare, impraticabile e inavvicinabile. Le possibilità aggiunte di un nodo di scambio così importante, sono frustrate in partenza e annientate dal vuoto fisico e progettaule che caratterizza ogni parte della struttura.


Vogliamo dare un nuovo significato a questo centro di accumulazione. Ottimizzando la funzione di scambio e incanalamento dei flussi e fornendo un plusvalore alla piazza, l'attuale anonimo crocevia può diventare luogo dello stare e dell'interazione. Come si va all'Ikea anche per mangiare un panino al salmone, così noi vogliamo dare la possibilità di andare ad Anagnina, anche con la consapevolezza di non viaggiare: postmobility.

 

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 http://www.darkmartin.net/StreAM