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Corso 2012 Home
III Ciclo:
La stratificazione e le sovrapposizioni | Il Mondo dei vettori. Geometrie
e layer.
Lezione 13.
Peter Terragni: saggio su EisenmanLa lezione può essere seguita da QUi
Altri materiali riloevanti
Peter Eisenman The Future of History
Introduzione alla Conferenza di Peter Eisenman il Futuro della Storia e conferenza di Eisenman "Il Futuro della Storia"
Laurea Honoris Causa Università degli studi La Sapienza Facoltà di Archittettura Ludovico Quaroni IN ENGLISH
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Ecco alcune letture consigliate in rete
Peter Eisenman Lotta al Cubo >>
Linee Virtuali. Da Cannaregio a Castelvecchio. >>
Ecco alcune letture consigliate in biblioteca
A. Saggio, Peter Eisenman Trivellazioni nel futuro
Testo&Immagine, Torino 1996, (pp-96).
LeyTon e Eisenman la forma come memoria?
propongo una lettura di parte della produzione di Peter Eisenman, quella catalogabile sotto la voce "blurring" a partire dalla realizzazione del Centro per le arti Arnoff di Cincinnati e della Casa Guardiola a Cadice, alla luce della teoria della conservazione della memoria nelle forme geometriche , e di conseguenza anche architettoniche, elaborata da Michael Leyton.
Prendendo in considerazione proprio il Centro per le arti Arnoff, l'oscillazione ripetuta della silhouette dell'edificio preesistente operata in pianta da Eisenman dà vita ad una serie di linee forza che debitamente attivate costruiscono geometricamente il nuovo corpo di fabbrica unitamente al disegno del suolo. In qualsiasi momento è possibile ripercorrere a ritroso tanto i passaggi formativi dell'architettura dell'edificio, quanto le forze che danno luogo agli slittamenti stessi.
Nel secondo caso, invece, i meccanismi di formalizzazione si ripercuotono anche in alzato."Le onde sulla spiaggia cui guarda questa casa, non sono un oggetto nello spazio ma soltanto la registrazione di un movimento che poi sarà cancellato e riscritto. Le tracce regolatrici [...] si trasformano ora in questa impalpabile presenza, un'assenza ogni volta riproposta attraverso la fragile presenza di un movimento."( cfr. Antonino Saggio, Architettura e Modernità pag. 381).
L'unica differenza tra il procedimento generativo di Eisenman e quello di Leyton sta nel risultato ottenuto dai due. il primo stabilisce tramite il blurring principi organizzativi di carattere generale, replicabili all'infinito creando sempre forme del tutto diverse tra loro; mentre il secondo giunge ad una catalogazione di una serie di azioni che conducono a "forme" ben precise.
-Antonio De Rosa 2010 (lab) antonio de rosa <rasheed_ltAThotmail.it>
Marta Moccia, 2006 Eisenman testo e altro >>
Alessandra Cao 2006 dal manierismo alla modernità e indietro >>
Architettura Critica
>>
G. Mosetti 2004
.....Eisenman ragiona sulla funzione dello spettatore,
dell'osservatore. Questo nello spettacolo, "e' rimosso dal presente" entra
nello spettacolo, e' un tutt'uno con questo. Inoltre esiste un osservatore
virtuale: e' un dirigibile che Eisenman immagina di far librare sulla struttura
e che e' un occhio onnipresente.
Lo spettatore esiste quale presenza indefinita piuttosto
che come pubblico reale, lo spettacolo diventa un evento mediatico.
"Una volta che lo spettatore comincia a simulare di essere
spettatore, una volta che il contenitore non sia che un palcoscenico per
la rappresentazione, lo spettacolo si riduce a mera costruzione di immagini".
Un concetto fondamentale analizzato e' il tempo. In questo
spazio si produce un tempo che e' staccato dalla esperienza fisica dell'osservatore,
ne deriva una distinzione tra tempo reale e tempo virtuale.
Esiste un tempo cronologico dell'architettura e quello
virtuale della rappresentazione nel quale e' immerso anche l'osservatore.
"Il nuovo spazio puo' creare una condizione di oscillazione,
una condizione intermedia che mette in discussione la realta' nello stesso
tempo in cui e' realta': lo spazio non si conforma piu' alla funzione meccanica,
ma mette in discussione la funzione".
Per creare questa condizione Eisenman parte non dalla
costruzione a forma di stadio ma affronta la questione dal suo aspetto: "se non dovesse apparire come stadio".
Non parte dalla forma precostituita di stadio, nega la
forma gia' data. ....
Poesia Eisenman e Fontana
Lorenzo Mastroianni. 2003
Sto seguendo la sua lezione su Eisenman. Le mando un link ad un poeta
mio
conterraneo che un po' mi ricorda le operazioni svolte dall'architetto
americano ...
Le invio il link esatto al lavoro di Giovanni Fontana http://www.cirps.it/risorse/poesia/autori/fsfontana.htm Interessante è lo studio che l'autore opera sul testo a livello formale e sintattico, lasciando sullo sfondo il ragionamento semantico e ponendo l'attenzione sul testo in quanto espressione fonetica di un concetto.
"L'interazione tra oralità e scrittura, quando l'una attraversa l'altra e viceversa, offre al poeta interessanti aree di intervento; purché l'oralità non sia legata alle tecniche della memoria naturale, bensì fondata sulle memorie artificiali della scrittura, da una parte, e dell'elettronica dall'altra; purché la scrittura non sia più un sistema di riduzione e cristallizzazione della vocalità, bensì il fertile terreno che accolga in sé il seme di possibili evoluzioni al di fuori della pagina scritta o stampata, anche attraverso la riadozione di antichi modelli".
I vettori e Eisenman
Virgilio D'Annibale 2003 >>
[...] L'aspetto stimolante è che oggi, con il computer, siamo in grado di realizzare cose impossibili anche solo pochi anni fa. Da questo strumento deriva l'opportunità di utilizzare il concetto di "vettore" in maniera inusuale.
Il vettore ha un'intensità, una direzione e un verso, proprietà contenute solo in parte in un asse. In altre parole, se prendo una palla che ha un vettore e la lancio verso un blocco di argilla, questa deformerà l'argilla in un certo modo, mentre un asse semplicemente la perforerebbe. Si possono ottenere effetti molto diversi lanciando una palla di grosse dimensioni nell'argilla invece di una pallina e l'impatto cambia ancora se la si lancia più da lontano o più da vicino.
L'idea del vettore, opposto all'asse, equivale all'invenzione della prospettiva. Prima di questa esisteva una visione diversa del rapporto tra individuo e spazio, così come, adesso rispetto all'asse, abbiamo una visione differente del soggetto; oltre al puro spazio assiale, possiamo concettualizzare lo spazio vettoriale. Oggi pensiamo in termini di sequenze temporali, contrariamente all'architettura del passato, ragioniamo con modalità simili a quelle adottate nel cinema o nei computers. Siamo in grado di relazionarci ed identificarci con tipi di rapporti spaziotemporali diversi da quelli del "Io mi trovo qui e per capire mi serve un punto laggiù". In architettura, anche con Le Corbusier, questo tipo di cose non si era modificato poi tanto. Analizziamo, ad esempio, il mio progetto per la Triennale di Milano. Se ci camminate attraverso, ad una velocità normale, non....
Le invio questo mio scritto di poche righe sul rapporto tra Eisenman ed i VETTORI;
nato dalla lettura
di un'intervista rilasciata dall'architetto americano ad Alessandro d'Onofrio,
in un tratto della quale Eisenman parla dello straordinario apporto dato
dal computer alla progettazione architettonica, soffermandosi soprattutto
sull'importanza del VETTORE