SIGNIFICAZIONE
E SENSO ( Wilden)
La
modalità analogica è riscontrabile in ogni strumento
che operi per analogie, ovvero su processi e quantità reali continue.
(In fisica vengono definiti analogici, quei meccanismi che ricalcano per
analogia qualche legge fisica reale.)
Il
calcolatore o qualunque altro dispositivo di tipo digitale opera invece
per scale discontinue, con elementi discreti , il cui rapporto può
essere anche arbitrario.
I
concetti spaziali tendono ad essere elaborati prevalentemente dallí emisfero
destro, intuitivo.
Al
concetto di tempo analogico è legata uníintuizione spaziale. mentre
al concetto di tempo digitale è legata uníelaborazione mentale di
somma e di differenza.
I
concetti aritmetici sono in genere di pertinenza dellí emisfero sinistro,
o verbale, o intellettuale.
IL
REGOLO CALCOLATORE è uno strumento analogico. Produce dei risultati
a partire da rappresentazioni di quantità reali riproponendole secondo
una certa scala sempre in relazione con le prime, quelle reali.
Il
calcolatore analogico basa il suo funzionamento su una legge fisica, proprio
come una analogia, per questo motivo, risulta essere più appropriato
per tutto ciò che investe il campo della simulazione.
Un
dispositivo di tipo analogico non può funzionare con lo zero, in
tal caso lo strumento è semplicemente spento e mancando dello zero,
non può elaborare, se non attraverso una riprogrammazione di entità
e quantità negative.
Lí
ordine di grandezza accettabile , che può raggiungere un calcolatore
analogico, nel grado di precisione, è dieci volte alla meno tre
o alla meno cinque.
ì
Il sistema nervoso centrale, non può conseguire uní alta precisione,
superiore alla meno 2, o 10 elevato alla meno 3 nella rappresentazione
delle grandezze.î
Nel
sistema nervoso hanno uní enorme importanza le proprietà statistiche,
temporali e spazialiî( van Neumann 1965).
Per
il suo funzionamento un dispositivo analogico, usa lí informazione continua
costituita da variabili fisiche reali e i processi dí elaborazione avvengono
con continuità.
I
dispositivi analogici come il sistema nervoso centrale elaborano dati su
basi logaritmiche perché facilmente misurabili quindi più
facilmente controllabili, infatti operazioni più complesse quali
le divisioni e le moltiplicazioni diventano, nel calcolo logaritmico, operazioni
più semplici quali sottrazione e somma.
IL
CALCOLATORE DIGITALE non solo elabora quantità negative, ma risulta
di gran lunga più preciso di quello analogico.
Nel
calcolo digitale, lí informazione è rappresentata in maniera discreta
e viene elaborata per mosse successive.
La
percezione e quindi i nostri sensi fanno parte del mondo analogico.
Noi
percepiamo il digitale come un continuo anche se sappiamo essere fatto
di tanti elementi in relazione tra loro, es. i pixels di uníimmagine raster
( Negroponte 1995,5).
ìLí
analogico è il campo della differenza: differenze di grandezza,
frequenza, modello, distribuzione, organizzazione, ecc.
Il
campo digitale è, invece, quello della distinzione: distinzioni
come quelle che possono essere codificate in opposizioni, identità,
contraddizioni, paradossi, eccî (Wilden 1978,661).
ìIl
cervello umano è suddiviso, per sua natura, in due metà lí
emisfero di sinistra e lo emisfero di destra. I due emisferi sono collegati
ma ciò non toglie che singolarmente possano essere specializzati.
I
due emisferi elaborano lí informazione in modo differente.
Lí
emisfero di destra elabora le informazioni in modo analogico, quello di
sinistra in modo digitale.
Lí
emisfero sinistro è specializzato nella traduzione della percezione
del mondo circostante in rappresentazioni logiche, semantiche e fonetiche,
e nella comunicazione con la realtà sulla base di questa interpretazione
del mondo in chiave logico-analitica ( dunque grammatica, sintassi, semantica)
e dunque anche il leggere, lo scrivere, il contare, il fare calcoli, e
in generale la comunicazione digitale.
Lí
emisfero destro è sviluppato per cogliere nella loro totalità
contesti, tipi, configurazioni e strutture complesse.
Ha
capacità cognitive straordinariamente elevate e domina perciò
líemisfero sinistro nella comprensione delle dimensioni spaziali dunque
nella percezione concreta dello spazio ; possiede anche uní immagine del
mondo più o meno definitaî (Watzlawick).
ì
SIGNIFICAZIONE E SENSOî.
ìLa
significazione deriva dalla precisione dei confini che vengono apposti
sullí ambiente o su ciò che deve essere specificato in modo preciso:
è un qualche cosa che si rifà alla analiticità, e,
in quanto tale, allí emisfero sinistro; mentre il senso, con le sue sfumature
e ambiguità, che derivano più da una totalità che
dalle singole parti, può essere collocato nellí emisfero destro.
Lí
emisfero destro è la nostra parte EMOZIONALEî ( Wilden).
Esperimenti
su soggetti ai quali era stato interdetto di volta in volta líemisfero
destro o sinistro avvalorano le teorie sulla loro diversa specializzazione
Gli
esperimenti accentravano il loro interesse sulla tematica generale del
gusto estetico e, in modo particolare, hanno affrontato il problema della
sezione aurea.
Alla
preferenza delle proporzioni, sono state proposte al soggetto in esame,
tre figure con angoli retti: una con le proporzioni di un quadrato, una
con le proporzioni della sezione aurea e una con proporzioni allungate.
Gli si è chiesto di scegliere la figura che gli piaceva di più.
In condizioni normali ? quando non erano interdetti i due emisferi - i
pazienti hanno preferito soprattutto il quadrato.
Quando
era attivo lí emisfero sinistro questa scelta è rimasta valida.
Quando
invece era attivo lí emisfero destro la preferenza è stata data
alla sezione aurea. Lí emisfero sinistro spesso respinge la sezione aurea.
Nella
riproduzione di figure, lí emisfero sinistro tende a distorcere,
ad allungare le figure e perde la cognizione dellí impulso visivo.
Líemisfero
destro invece basandosi sulla percezione, sui sensi,mantiene questa cognizione
spaziale ( gli esperimenti sono stati realizzati da Lotman 1984 in collaborazione
con Nikolaenko).
Proporzioni
e grandezze come la sezione aurea e il logaritmo sono le componenti cognitive
dellí emisfero destro.
Bibliografia:
Franco Fileni ì Analogico e digitaleî.
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