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Laboratorio di idee in movimento. Sculture vive di Santiago Calatrava.

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Per Santiago Calatrava lĠanalisi scientifica, il calcolo, la modellazione matematica si intrecciano in maniera quasi indissolubile con la ricerca artistica ed espressiva. In tutte le sue mostre una parte cospicua   sempre rappresentata da sculture e da installazioni. Legittimo  quindi che in un congresso di studiosi che si interessano anche ai rapporti tra la matematica e lĠarte, il suo lavoro susciti interesse e curiositˆ. Vediamo di ripercorrerne alcune tappe di questo lavoro e di calarci poi nel suo mondo espressivo tra scultura costruzione calcolo e arte.

 

 

La ricerca di Calatrava

Calatrava  nato nel 1951 a Valencia e nella cittˆ spagnola segue sin da giovanissimo corsi serali dĠarte contemporaneamente alla scuola primaria e secondaria. Dopo il diploma si iscrive alla Scuola dĠarte della sua cittˆ e successivamente alla Facoltˆ di architettura dove ottiene la laurea nel 1973. Nel Ô75, decide di lasciare la Spagna e di andare al Politecnico di Zurigo a studiare ingegneria civile. Ottiene il dottorato nel 1979 con una dissertazione sulla Foldability of Spaceframes e inizia a lavorare come assistente nellĠIstituto di Statica prima e di Costruzioni leggere poi. Sotto la guida di Christian Menn sviluppa in questo ambito accademico una concezione tridimensionale di piastre e sezioni in cui tutti e tre gli assi spaziali hanno uguale importanza.

 

 

Nel 1981 apre uno studio a Zurigo, partecipa a concorsi e ha le prime commesse in Spagna e in Svizzera. Vince nel 1984 il concorso per la stazione di Stadelhofen di Zurigo la cui realizzazione lo proietta nel circuito internazionale, gli permette di ottenere prestigiosi incarichi e di aprire un secondo studio a Parigi. Negli ultimi anni il suo lavoro  legato a realizzazioni anche molto ampie e di grande visibilitˆ internazionale come la ÒCitta della scienzaÓ di Valencia e ÒIl parco OlimpicoÓ di Atene 2004.

 

 

 

 

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Ingegneria come arte del possibile

Dietro questo curriculum non vi  solo la storia di un architetto, ma anche condensata lĠoriginalitˆ della sua ricerca. Mentre per i grandi architetti-ingegneri come Nervi o Morandi il momento espressivo ed estetico delle strutture  il punto di arrivo di una impostazione matematico-scientifica, Calatrava percorre il percorso inverso. Calcolo e conoscenza tecnica sono necessitˆ di approfondimento di una vocazione che  tutta artistica. In un caso la forma  la sublimazione pi alta del calcolo, nellĠaltro il calcolo  lo strumento per ottenere la forma. Di pi: se l'ingegneria tradizionale si muove alla ricerca della soluzione spazialmente ed esteticamente pi ricca, tra le molte tecnicamente equivalenti, per Calatrava essa  solo strumento per dare forma alla ricerca spaziale trasformandosi da arte della razionalitˆ in arte della possibilitˆ.

 

 

 

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vedi As Ò I nervi di Morandi e le reti di MusmeciÓ >

 

Se qualcuno gli domanda il perchŽ della progettazione di una determinata architettura infatti la sua risposta  sempre: ÒPerchŽ no, se  possibile?. LĠingegneria  lĠarte del possibile.Ó Il confine tra il lecito e lĠillecito, tra il giusto e lĠingiusto  secondario, ininfluente. In realtˆ affermazioni come queste sono giustificate non dalla loro perentoria assolutezza ma dal valore della ricerca espressiva che le motiva, in questo caso spinta con una certa originalitˆ nei territori dell'astrattismo e degli equilibri dinamici cari per esempio al nostro Fausto Melotti.

 

 

 

Calatrava ancor prima di essere costruttore  infatti scultore e rinfresca (insieme allĠamericano Frank Gehry) la complicitˆ e lĠinterdipendenza che scultura e architettura avevano nellĠopera di maestri come Michelangelo, Borromini e Bernini. Nella scultura ÒTorusÓ del 1985 due cubi si appoggiano asimmetricamente sulla punta di altrettanti coni e sono tenuti in posizione da tiranti. Sono volumi sospesi nello spazio che formano una composizione staticamente controllata e allo stesso tempo ben lontana da ogni astratta razionalitˆ: segnano simbolicamente le due generazioni di distacco che intercorrono con i compassi ribaltati, logo e marchio di Morandi. In opere come l'aeroporto di Bilbao, con il suo guscio che parte da terra per slanciarsi nellĠaria, oppure nelle due ali divaricate della stazione a Lione ritroviamo lo stesso mondo espressivo di Torus e di altre sculture trasformato in macrostrutture che ricordano Eero Saarinen, FŽlix Candela e Jżrn Utzon ma che segnano allo stesso tempo un punto innovativo nel panorama internazionale. LĠopera di Calatrava ha infatti solo unĠapparente contiguitˆ con gli architetti-costruttori come Renzo Piano, Norman Foster e Richard Rogers. In quel caso ci si trova di fronte a una ricerca espressiva che fa tesoro della tecnologia contemporanea, nel caso di Calatrava materiali e tecnica sono tradizionali, ma assemblati alla luce di una ricerca plastica che fa tesoro proprio del suo essere scultore prima di architetto e ingegnere.

 

 

Sculture di Calatrava

Ed entriamo ora gradualmente nel grande mondo delle sculture di Calatrava. Un vero e proprio laboratorio di ricerca estetica. Un luogo autonomo, e allo stesso tempo intimamente correlato alla sua ricerca costruttiva ed architettonica.

Due mi sembrano i riferimenti principali di Calatrava. Innanzitutto la ricerca ÒoggettualeÓ delle tensioni nello spazio  in chiave macchinista nel Bauhaus. Questa ricerca ha avuto pi tardi nellĠItaliano Fausto Melotti degli interessanti sviluppi, che se da un lato conservavano lĠapproccio astratto e macchinista del Funzionalismo Bauhausiano, dallĠaltro assumono del tutto inaspettate valenze oniriche e poetiche. Una specie di Òrealismo magico applicato alla scultura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DallĠaltra parte in Calatrava  diretto, soprattutto negli ultimi anni e come vedremo in seguito, un rapporto con il grandissimo scultore britannico Charles Moore. Nel 2000 Calatrava ha esposto a Firenze, Palazzo Strozzi molti pezzi che incorporano una tensione verso concavitˆ e cavitˆ che occupano e creano lo spazi che  una prassi evidentemente molto diversa dai vettori lanciati nello spazio e dalle forze in opposizione di tipo macchinista.

 

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Nella mostra di Firenze in cui erano dedicate molte sale alle sculture si comprendono alcuni  relazioni andata e ritorno tra scultura e architettura.

In Calatrava la ricerca plastica   assolutamente necessaria alla sua architettura. Ne costituisce lĠindispensabile supporto e campo di esplorazione.

 

 

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Sicuramente molte opere sculture di Calatrava appaiono alla ricerca del raggiungimento di un equilibrio faticoso, un equilibrio, come dire raggiunto, solo in un attimo.

Tiranti puntoni equilibri strutture a fuso per veicolare le forze e rispondere come uno sezione plastica alle tensioni sono temi che viaggiano trasversalmente e si ritrovano tanto nelle sculture che nella architettura.

film sculture >

 

 

 

 

Una serie di opere scultoree pi recenti di Calatrava invece che il gioco dinamico delle forze espresse nello spazio  prevalgono composizioni pi ieratiche e statiche anche se spesso arricchite da inaspettate cavitˆ che ricordano appunto Moore oppure dei tagli inaspettati nella materia che richiamano Lucio Fontana.

 

  

 

 

 

 

Queste opere sono realizzate attraverso macchine a controllo numerico. In questo caso dei pezzi di materia, spesso di marmo di Carrara, sono incisi, levigati, scolpiti secondo la logica stessa di alcune operazioni eseguite al computer. Come le rotazioni, le estrusioni in su assi in movimento, o come se alla materia si applicassero delle autentiche operazioni booleane che fanno apparire le sculture come dei pezzi di anti-materia: come se fossero pieni che per˜ descrivono con le loro forme uno spazio cavo.un possibile spazio abitato.

 

 

 

 

 

In ogni caso al montaggio asimmetrico di forze dinamiche nello spazio delle sculture della prima fase, si sostituisce una pesantezza levigata e bolsa, forse interessante come ricerca scultorea autonoma, ma pericolosissima quando trasportata in architettura. Era un pericolo molto evidente giˆ ad una visita alla mostra fiorentina del 2000 e purtroppo confermato per quello che sembra aspettarci per Roma nella Cittˆ della scienza. Che non vi faccio vedere per caritˆ di patria ma che fa pensare ad un Calatrava imbolsito alla Bolero se non addirittura alla Mario Botta in cui tanto le planimetrie che si risolvono in montaggi simmetrici e neo monumentali quanto i singoli pezzi alla scala architettonica sembrano riecheggiare tutto il peggio di una mal interpretato tradizione romana classica.

 

 

 

Ma questo saggio vuole mettere in evidenza alcuni aspetti vitali della ricerca ormai pi che ventennale di Calatrava e centrare la discussione sul tema del movimento che ha un rapporto anchĠesso molto stretto tra scultura e architettura.

 

 

 

Le architetture semimoventi  di Calatrava

La caratteristica del progettare di questo scultore-ingegnere (ma anche, architetto-scienziato)  una tensione plastica ed estetica verso le membrature. Dominare le tensioni, calcolarne le sezioni, disegnare le poligonali di equilibrio sono gli strumenti per realizzare le sue visioni. La scultura  la base, lĠingegneria lĠarte del possibile, lĠarchitettura la necessaria conseguenza. Ma  lĠamore per le strutture vegetali e anatomiche la linfa delle sue creazioni. Non solo per lĠarmonica sagomatura delle armature rispetto agli sforzi, nŽ per la conformazione antiscatolare e organica degli spazi ma perchŽ i rami degli alberi e soprattutto gli scheletri degli esseri viventi sono strutture che si muovono.

 

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Film porte ernsting >

 

 

 

 

Non a caso una delle sue prime opere  la porta di un magazzino industriale e la sua tesi di dottorato riguarda propria la possibilitˆ di piegarsi e racchiudersi delle strutture. Sia se le sue costruzioni si muovano effettivamente (come le porte dei magazzini Ernsting, il ponte sul Garonne in Francia, il padiglione del Kuwait per lĠesposizione di Siviglia del Ô92 o quello progettato per le celebrazioni della confederazione elvetica a Zurigo) sia che esse siano ferme suggeriscono sempre la possibilitˆ del movimento. Per Luigi Nervi la forma perfetta (classica, immobile),  la ragione del calcolo, per Riccardo Morandi lĠequilibrio  il raggelamento dellĠattimo prima del crollo, ma per Santiago Calatrava  il movimento, anche solo immaginato o virtuale, lĠispirazione feconda.

 

 

 

Le opere pi affascinanti di Calatrava sono infatti le sue architetture semoventi. é unĠarea di ricerca iniziata sin dalla dissertazione dottorale  e sperimentata nelle costruzioni a partire dalle porte pieghevoli dei magazzini Ernsting. Qui ogni asta che compone la chiusura, ruotando lungo una linea curva, si apre e si chiude ottenendo un notevole effetto di tridimensionalitˆ dinamica. Nel padiglione Swissbau a Basilea lo studio sul movimento della struttura permea tutto lĠedificio che  una vera macchina semovente. La composizione si basa su una serie di costole che sono incernierate lungo un muro in cemento armato con dei dischi la cui rotazione si ripercuote nel movimento ascendente e discendente delle costole. é un misto di tutto il suo operare. La scultura come base di ispirazione, lĠingegneria come scienza del possibile, la ricerca scientifica universitaria e infine lĠamore per la natura e per le sue strutture vegetali e anatomiche.

A Toronto ha realizzato la strabiliante galleria Galleria e Heritage Square al Bay Street Place.

Pensare alla aspirazione verticale del gotico con il viaggio delle forze dalle volte alle membrature di sostegno, apprezzare il raccordo che la nuova galleria segna in un isolato caratterizzato da diversi edifici preesistenti e da due nuovi grattacieli, immergersi nella luce che dallĠalto si riverbera nelle ossature con fantasmagorici giochi di ombre e di vibrazioni che si rispecchiano sul granito del pavimento non basta.

Percorrendo questa galleria, siamo con Calatrava  dentro la pancia di un dinosauro: la gabbia toracica si sta per espandere in un respiro possente, gli arti si devono muovere, le grandi fauci si aprono e si chiudano (come, per altro, fanno effettivamente per permettere la chiusura di notte). Natura e tecnica sono mescolate insieme a presente e passato.

Il tema del movimento effettivo delle strutture genera opere originali, come nellĠemergere della copertura di che si apre e si chiude come un girasole per ripresentarsi nello stato di quiete schiacciata sul suolo nel centro soccorso di St Galle, oppure in strutture protese come un mantra allĠattacco, oppure come nella stupenda pensilina progettata per Venezia in cui delle mensole sono applicate su dischi rotanti generando un movimento armonioso e bellissimo.

 

Film Movimento acqua >

 

 

 Film Pensilina Venezia >

Il movimento delle sculture (come Òle ondeÓ esposte a Firenze nel 2000 in cui ogni asta si muove indipendentemente simulando le onde del mare) ma anche delle stesse architetture in Calatrava non  mai meccanico, non evoca lo stridore delle macchine, ma gli armoniosi movimenti vegetali ed animali che ha lungamente studiato. Ed  proprio in questo contributo alla riflessione architettonico contemporanea che il suo contributo  di maggiore interesse e originalitˆ.

Naturalmente la sua ricerca si pu˜ evolvere ancora di pi quando i movimenti delle sue sculture e architetture siano dotate di sensori e attuatori e quindi animate anche di Informazioni elettroniche. In questo caso si tenderebbe verso un ambiente permeato ahce dai temi dallĠesettica dalle funzionalitˆ verso un ambiente sensibile capace di interagire con uomo e ambiente. Ma questa  lĠinizio di una altra storia.

 

 

 

Film Museo Milwaukee >

 

 

 

 

 

 

 

 

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Dettagli su ponte di Venezia Note a cura dellĠarchitetto Luca Guido                               >>