#Nevicata14, quando lo storytelling include le persone in un processo wiki e partecipato
A Milano la piazza si trasforma in una nuova idea di spazio pubblico replicabile
Una mattina Milano si svegliava sotto la neve, tutto era cambiato, tutto era bianco. Proprio come accadde al Marcovaldo di Italo Calvino in “La città smarrita nella neve”. A circa 30 anni dalla nevicata che ricoprì la città nel 1985, Milano rivive un flashback.
È questo l’immaginario a cui attinge Nevicata14, un progetto sperimentale per la configurazione pedonale temporanea di Piazza Castello a Milano, che per sei mesi ha consentito alla città di riappropriarsi di uno spazio pubblico che per anni è stato nient’altro che un parcheggio a cielo aperto.
Il Comune di Milano ad Aprile 2014 lancia una call for ideas per la pedonalizzazione dell’area, nello stesso periodo in cui i due padiglioni di Expo Gate a Largo Beltrami diventavano un punto di riferimento per la città. Dopo un round di votazioni pubbliche online e varie consultazioni tecniche in seno all’amministrazione, viene incaricata la Fondazione Triennale di Milano di condurre, come ente terzo, un processo pubblico di co-design insieme a undici studi di architettura. Il luogo del workshop è nella piazza stessa così da consentire il coinvolgimento attivo di residenti, cittadini, commercianti e turisti.
Così da Luglio a Settembre 2014 Expo Gate è diventato un cantiere creativo e un incubatore di cultura collaborativa.
Ne sono emerse undici proposte discusse pubblicamente. Il progetto elaborato dagli architetti Guidarini&Salvadeo con Interstellar Racoons, votato da una giuria di esperti nominati da Triennale, è risultato vincitore con una proposta tanto radicale quanto efficace: ricoprire con un sottile strato di calcestre bianca l’intero spazio antistante l’ingresso del Castello, per riscoprirne le potenzialità attraverso l’eliminazione di tutti quegli elementi quali marciapiedi, rialzi, buche, pali, semafori, cartelli in disuso che ne vincolavano la fruibilità.
Nonostante l’impossibilità di realizzare fino in fondo l’idea iniziale, per dover far fronte ad un budget di soli 200.000 euro, il team è riuscito ugualmente nell’intento di realizzare uno spazio pubblico ricco e flessibile.
L’ampia superficie bianca inizialmente ipotizzata è stata successivamente convertita in dodici “isole” circolari
Isole con differenti intensità funzionali: dalle aree “green” alle zone d’ombra, dall’area per eventi pubblici alle isole di raffrescamento con sistemi di nebulizzazione.
Lì dove dominava l’asfalto, ha trovato posto un mix di sedute, elementi di arredo e dispositivi di ombreggiamento sempre candidamente bianchi, caratterizzati da forme semplici e riconoscibili, disposte su una sottile pavimentazione realizzata con mistura di gomma granulare sintetica e resina poliuretanica pulibile, dello spessore di 10 mm.
Ogni isola è diventata un luogo attrezzato e accogliente, dove socializzare seduti sulle panchine, rifocillarsi sotto le zone d’ombra, svolgere attività sportive, lavorare al computer utilizzando il wi-fi gratuito del Comune, organizzare una festa di compleanno, tenere una lezione en plein air, godere il fresco grazie ai vaporizzatori, leggere un libro anche di sera, regolando l’illuminazione pubblica con il proprio smartphone.
In tanti hanno considerato questo progetto come di un modo innovativo per valorizzare gli spazi pubblici. Ma, come confermato dallo stesso team di progettisti,
si tratta di un ritorno alla più genuina concezione di spazio pubblico: sono offerti dei servizi ai cittadini senza pensarli come consumatori.
L’approccio è risultato vincente anche perché basato sulla costruzione di una comunità. Prima di concretizzarsi in una proposta architettonica, Nevicata14 è stata come si diceva un processo partecipato e wiki. Molto forte anche l’idea dell’analogia tra un fenomeno meteorologico e un progetto urbano. La chiave è stata nell’applicare una strategia di storytelling in grado di includere le persone coinvolte, le azioni realizzate e i contenuti prodotti, incluso il progetto architettonico dello spazio urbano.
Possiamo considerare Nevicata14 un modello di riferimento nel panorama nazionale e internazionale, perché è caratterizzata da alcuni forti concetti:
Transmedialità
L’adozione di una strategia transmediale che combina servizi fisici e digitali a supporto degli usi dello spazio pubblico: calendari, wi-fi, app, sistemi illuminotecnici, librerie multimediali, insieme ai canali social tutti elementi diffusi con un sito web dedicato. Il sito ha potuto garantire una maggiore efficacia grazie all’integrazione con le principali piattaforme a servizio della città, come ad esempio Expo in Città.
I punti di contatto tra web e spazio urbano sono stati dei pali informativi che davano accesso a manuali di istruzioni attraverso cui ottenere indicazioni, in italiano inglese e cinese, e accedere ai servizi digitali (open wi-fi Milano, il sito web e i Social #nevicata14).
Identità
Dichiarare un nome e fornire un’identità chiara e visibilmente riconoscibile ha legato indissolubilmente immaginario, design e management, tanto da diventare in breve tempo un importante punto di attrazione per diversi eventi e brand, tra cui il Festival del Gelato, da cui è stato creato e prodotto addirittura il gusto “nevicata14”.
Piattaforma
Il sistema di spazi e servizi si è tramutato in una piattaforma abilitante che ha incentivato la creatività sociale dei cittadini, sempre soggetti attivi dall’ideazione progettuale fino alla co-creazione del palinsesto di iniziative.
Il processo inclusivo ha saputo fungere da attrattore per importanti sinergie e alleanze con istituzioni, associazioni e imprese; ne sono un esempio l’inaugurazione della stazione Junior BikeMi (bike sharing comunale per bambini), le donazioni di alberi e vasi da parte del comune cinese di Canton/Guangzhou, e del sistema di illuminazione realizzato da Philips e A2A, che permette di creare isole di luce personalizzate attraverso l’app “MyLED”.
Innovazione
Il progetto costituisce un laboratorio interdisciplinare per testare un modello collaborativo, con l’obiettivo di produrre un set di informazioni, esperienze, strumenti per orientare decisioni future.
Nella sua interezza il progetto sviluppa una policy pubblica innovativa pensata per poter essere scalabile e replicabile.
Dal principio Nevicata14 è stata concepita come una sperimentazione effimera, contestuale a Expo 2015 e voluta dall’amministrazione comunale. In soli sei mesi ha cambiato il volto di Piazza Castello, uno dei punti più delicati e importanti di Milano, a ridosso del Castello Sforzesco e a pochi passi da Parco Sempione, divenuto così un pezzo di città che ha vissuto, parlato e interagito in tempo reale con una comunità glocal di abitanti, visitatori e sostenitori coinvolti attivamente sia via web, con i profili social e le newsletter, sia in loco con i sistemi interattivi per la nebulizzazione dell’acqua e la regolazione dell’illuminazione.
La città di Milano come piattaforma di ricostruzione dello spazio urbano
Gli spazi di Expo Gate hanno inoltre contribuito alla produzione di valore, consentendo di incubare nuove idee, riflessioni e laboratori partecipati finalizzati tanto all’elaborazione del progetto quanto all’articolazione del suo programma di iniziative e alla ideazione di altri.
Nevicata14 ha agito come un moltiplicatore di possibilità per i circa 620.000 tra cittadini e visitatori che sono transitati nei sei mesi di attività, divenendo teatro di ben 37 eventi pubblici tra cui Feeding the 500 Milano, 100in1giorno Festival, Street Tango contro la violenza sulle donne, Strà – Festival delle Arti di Strada, Gran Gala della scherma 2015, Settimana della Moda, Flashmob dell’Orquestra Nacional Infantil de Venezuela e Feltrinelli 60. Molti altri informazioni possono essere consultati nel report conclusivo.
Una parte molto importante del palinsesto di iniziative è stata caratterizzata dagli incontri tematici di #Nevicata14LAB, incentrati sui temi dello spazio pubblico come bene comune e sui nuovi modelli di welfare urbano. Gli incontri hanno visto il coinvolgimento di un network di giovani realtà italiane ed internazionali, a cui chi scrive ha avuto il piacere di partecipare con due interventi inseriti nell’archivio condiviso.
“Si è realizzato un cortocircuito tra tactical design e strategic design” – afferma Marco Lampugnani di Interstellar Racoons – “poiché il progetto di sistemi temporanei e di scala medio-piccola offre la possibilità di generare importanti cambiamenti delle istituzioni e nelle comunità, traducendo la temporaneità in valore aggiunto per ottenere maggiori libertà e possibilità di sperimentazione”.
Tuttavia non è stato semplice condurre un processo pubblico, anche se promosso dalla amministrazione, perché soggetto a periodiche oscillazioni e cambiamenti di priorità, dal gestire simultaneamente i canali di informazione, alla gestione di un consenso con un processo quanto più aperto e chiaro possibile, per non parlare della creazione collettiva e infine dell’appropriazione reale della Piazza da parte dei cittadini, in particolare dei residenti della zona.
Oggi, mentre l’area è stata ripristinata nella sua configurazione originaria, parte delle strutture rimosse attendono di continuare il proprio ciclo di vita presso gli spazi del Politecnico di Milano – Bovisa, per divenire patrimonio degli studenti e degli abitanti del quartiere. E per coloro che non hanno avuto modo di visitare Piazza Castello nei mesi scorsi, possono farsi un giro molto ravvicinato in modalità street view!
Un patrimonio pubblico di dati e di pratiche virtuose
Ma se sappiamo come saranno riutilizzati gli elementi di arredo urbano, cosa ne sarà dell’ampio patrimonio pubblico di dati, strumenti e pratiche generate dal progetto? Sotto la città innevata si nasconde ancora la città che conosciamo oppure è forse nata negli scorsi mesi una città nuova sotto le isole bianche di Nevicata14? Le prime risposte giungono dal Comune di Milano, che pare proprio sia intenzionato ad intraprendere un follow-up di esperienza. La giunta comunale ha infatti inaugurato il 2016 annunciando due decisioni importanti: la prima è la conferma della pedonalizzazione di Piazza Castello, un tassello fondamentale per completare una delle aree pedonali più grandi d’Europa. Una decisione senz’altro importante viste le recenti problematiche che il capoluogo lombardo ha dovuto fronteggiare per ridurre le emissioni di agenti inquinanti nell’aria.
A conferma dell’importanza che l’area ha assunto per l’Amministrazione, è stata inoltre approvata l’indizione di un concorso internazionale di progettazione relativo all’ambito di Piazza Castello-Foro Buonaparte, con l’obiettivo di valorizzare il contesto turistico e monumentale e di trovare nuove soluzioni riguardanti il sistema della mobilità.
L’esperienza di Nevicata14 ha evidenziato l’opportunità di giungere a un assetto specifico e definitivo dell’area, anche in forma parziale. Preliminarmente all’indizione del concorso sarà intrapreso un percorso partecipato, in modo da partire dall’ascolto attivo del territorio e raccogliere esigenze, problematiche e aspettative dei cittadini.
Che sia centro storico o periferia, Nevicata14 offre un modello utile ai progettisti e alle amministrazioni pubbliche per rigenerare alcuni nodi irrisolti e problematici delle nostre città, che possano tradursi in opportunità per inediti processi di innovazione civica in grado di coniugare architettura, service design, comunicazione e inclusione sociale.
Saverio Massaro | nITroSaggio