Graduation Thesis/Tesi di Laurea
Antonino Saggio I Quaderni
Sapienza, Università di Roma, Facoltà
di Architettura
In una cava abbandonata, oggi ricettacolo di rifiuti e discarica di elettrodomestici si instaura un progetto riparatore. Riparatore perchè inserisce una nuova funzione educativa e di tutela ambientale, perchè innesta vitali attività economiche come una serra e servizi di ristorazione, riparatore perchè crea spazi di espisizione lungi i suoi percorsi sia esterni che interni, riparatore perchè determina un uso agricolo degli spazi circostanti e perche infine fa vibrare l'esistente con pochi segni minimali di architettura: le rampe-ponti che conducono dalla quota di accesso superiore alla cava nella parte bassa (quasi consentendo al visitatore di senire le pareti segate della montagna) e perchè attraverso una serie di corpi di architettura, zigzanati nel terreno come fenditure, si esalta la magica forza del luogo. Il tutto entro una riserva naturale e a ridosso della bella citta cardo decumanica di Vittoria, nella parte sud della Sicilia.
Il progetto nasce dalla necessità di valorizzare e tutelare le risorse naturali della riserva naturale del Pino d’Aleppo, sita nell’estremità sud-orientale della Sicilia. Dentro la riserva esiste una cava dismessa, situata a ridosso della periferia meridionale della città di Vittoria, nel ragusano. Il processo di salvaguardia ambientale della riserva non può non essere integrato e supportato da un intervento di recupero della cava.
"Lavorare sulla ferita”, ossia utilizzare la morfologia del territorio alterata dalla escavazione per creare inediti paesaggi architettonici, arricchiti di nuovi segni e significati è l’ispirazione del progetto mentre la sua destinazione d’uso è orientato alla creazione di uno spazio particolarmente significativo sotto il profilo della fruizione pubblica. Si proppone la creazione di un “eco-villaggio”, basato sull’educazione e sul rispetto ambientale. Al suo interno si inseriscono percorsi turistico-didattici e attività ludico-sportive. Questo spazio naturale e ricreativo non trascura la promozione della ricerca scientifica e la conoscenza dei beni naturali presenti nel territorio della riserva, ai fini di una maggiore e più sensibile comprensione dell'importanza cruciale delle piante per la vita della biodiversità. Queste attività saranno localizzate in luoghi di studio e di formazione scientifica, di sperimentazione e di didattica (giardini botanici, serre bioclimatiche, laboratori scientifici, aule per la didattica), ma anche in luoghi di ricerca e di diffusione delle informazioni (biblioteca specializzata, sala conferenza) e anche aree di ristoro dove poter assaporare i prodotti locali.
L’auto-sostenibilità dell’eco-villaggio, in termini di consumo, produzione di energia e di conservazione delle risorse idriche, è uno degli aspetti più importanti del progetto. L’eco-villaggio sarà concepito per essere autosufficiente in termini di energia, acqua, gestione del suolo, trattamento liquami, fertilizzazione e illuminazione. Attraverso sistemi avanzati è possibile oggiottenere notevoli risparmi e, allo stesso tempo, avere costantemente una “riserva” d’acqua calcolata su misura da destinare all’irrigazione o da sfruttare per il periodo estivo, quando il terreno si mostra particolarmente arido. Verranno inoltre riciclate le acque reflue provenienti dal sito o dalle zone limitrofe, che saranno parzialmente trattate da un impianto di fitodepurazione ed utilizzate per l’irrigazione e la fertilizzazione del suolo. Il cuore pulsante dell’eco-villaggio è rappresentato dalla green-house, una serra bioclimatica fotovoltaica e capace di assorbire le radiazioni solari e convertirle in energia pulita, diventando così fonte di sostentamento per l’eco-villaggio. Gli edifici previsti saranno costruiti con materiali ecosostenibili