Side by Side nasce dal desiderio di riattivare e riconnettere un tratto delle sponde del Tevere, "da una sponda ad un’altra" tra il ponte della Musica a nord e lo scalo de Pinedo a sud con lo scopo di risollevare un Tevere ormai abbandonato e lontano dai ritmi della città. Se si percorre oggi questo tratto si troveranno barconi arenati sulle sponde o parcheggiati contro i muraglioni come balene ammarate, zone naturalistiche non percorribili, uno spazio urbano di grandi potenzialità come lo scalo de Pinedo preda del più totale degrado, la sottoutilizzazione delle zone adiacenti al nuovo ponte della Musica eccetera. E siamo al centro della capitale d'Italia.
Il progetto nasce attraverso una puntuale ricognizione dello stato di fatto delle due sponde del Tevere in questo tratto urbano e considera i molti progetti precedenti di Tevere Cavo come "stato di fatto", in modo da creare una sinergia tra i progetti redatti precedentemente ed i nuovi interventi che animeranno il tratto in analisi. Si è adoperata una strategia simile a quella dell'intero progetto Tevere Cavo con una ricognizione e l'inserimento in mappe di tutte le aree degradate, abbandonate, suscettibili di intervento in questo caso non nel tessuto urbano, ma lungo questo tratto del fiume. L'idea non è quella di proporre grandi interventi utopici, ma di proporre interventi concreti anche di piccole scala: una sorta di omeopatia urbana o di agopuntura in cui interventi mirati e strategici (e lasciateci dire più appropriati di quelli tentati) possono nel loro insieme contribuire concretamente alla riqualificazione. Si tratta anche qui di interventi di Mixité virati al particolare contesto naturalistico ed urbano del Tevere.
L’intero progetto Side by Side è supportato da tre ambiti teorici di studio: la recente esperienza della riqualificazione della Senna per l’organizzazione e la fattibilità dei progetti lungo le sponde dal forte carattere sociale, promossi con un'intelligente sinergia tra energie ed economie generate dal basso e la generale volontà dell'Amministrazione; lo studio della Biomimetica per comprendere i processi naturali e la progettazione per cicli chiusi, particolarmente rilevanti in questo ambito naturalistico ed il caso studio di Hafencity ad Amburgo per analizzare il problema delle inondazioni e delineare alcune strategie risolutive .
L’area di progetto, come si diceva tra il nuovo ponte della Musica e a lo Scalo de Pinedo, prevede come ambito di azione le sponde e le banchine del Tevere: le aree di interesse sono inserite in un master plan focalizzato su tre layer fondamentali: gli accessi dal Tevere e dalla città, la mobilità e le aree per micro progetti sostenibili sia dal punto di vista economico che sociale e ambientale. Il primo obiettivo è garantire l’accessibilità al Tevere ai cittadini, la relazione tra le due sponde e la valorizzazione ed ampliamento della mobilità alternativa, attraverso piste ciclabili e percorsi verdi. Nel master plan vengono individuate cinque aree di particolare interesse sulle quali verranno inseriti dei microprogetti con caratteri diversi: sportivo, relazionale di svago e informazione. Le aree con maggior pregnanza sono state oggetto di studo piu' dettagliato e ospiteranno i tre progetti principali caratterizzati da funzioni diverse in base alla vocazione dell’area:
A. Skate+: Skate Park e centro per lo sport autosufficiente nei pressi del ponte della Musica
B. Teverepuntoeat: Market & coffe bar - Vendita, consumo e produzione alimentare nei pressi del Lungotevere della Vittoria e
C. Scalo de Pinedo: Un nuovo nodo sul Tevere per il vecchio porto con spazi ludici e ricreativi.
Ogni progetto è introdotto da una tavola che ne esplicita il programma, il rapporto con tecniche di Biomimetica che ne ispirano il funzionamento e l'organizzazione spaziale e le strategie al variare del livello del fiume.
Se a Parigi in pochi anni la situazione del lungo Senna si è felicemente risolta con un una serie di interventi simili a quelli proposti, non si capisce perché lo stesso non potrebbe avvenire anche a Roma. In fondo i tre passaggi fondamentali del processo "censimento" "master plan" "micro progetti di mixité" promossi e gestiti dal basso ma entro una strategia di effettiva valorizzazione della città potrebbero vedere la luce anche a Roma.