Graduation Thesis/Tesi di Laurea
Antonino Saggio I Quaderni
Sapienza, Università di Roma, Facoltà
di Architettura
Questo progetto fa parte della ricerca della Cattedra di Antonino Saggio
Tevere Cavo una infrastruttura di nuova generazione per Roma tra passato e futuro
pubblicata nel 2016 in questo volume:
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Centro di ricerca Morfotipologica del palinsesto romano
Tevere Cavo, Roma
Elisa Ferrigno
AA 14-15 Tesi Discussa il 29 gennaio 2016
Relatore Antonino Saggio
Il progetto propone la creazione di un centro studi e laboratorio sperimentale che serva a condurre e orientare l'intervento nella città costruita a partire dalle peculiarità delle diverse morfologie urbane. Allo stesso tempo si pone come centro di sperimentazioni di tecnologie e concetti legati all'inquinamento ambientale e alla costruzione biocompatibile.
Il progetto nasce dal tentativo di risolvere due crisi dell’architettura contemporanea, proponendosi come risposta da una parte all’ormai dirompente tematica del consumo di suolo - sviluppando e proponendo intereventi nelle maglie della città costruita - e dall'altro affrontando l'arretratezza delle attuali conoscenza e dall’utilizzo di tecniche costruttive e materiali a volte tossici, a scapito del benessere dei cittadini.
La risposta arriva da una serie di suggestioni: la questione ambientale, la ormai nota sostenibilità energetica e idrica, il progetto verde integrato nell’edificio, la naturalizzazione del contesto.
Lo studio del palinsesto dei tessuti della città di Roma, fa scaturire il programma funzionale: un centro di ricerca morfotipologica del palinsesto romano, al fine di raccogliere e analizzare dati inerenti il rapporto tra forma e funzione, funzione e contesto, risposta sociale oltre a materiali e tecnologie.
Il centro, strumento a disposizione dei progettisti in fase preliminare e di progettazione, è costituito da una serie di blocchi funzionali distinti ma connessi, che hanno lo scopo di affrontare la questione urbana mediante un centro operativo di ricerca, un’area espositiva, una sala conferenze e una biblioteca, sistemi a servizio del nodo centrale dell’edificio ovvero il laboratorio sperimentale.
L’idea è quella di costruire dei prototipi e testarli per un periodo di tempo determinato al fine di catalogare dati e informazioni rigurardo, non solo gli aspetti prettamente legati all’architettura ( materiali, forme, strutture, tecnologie) ma anche quelli inerenti al rapporto tra architettura e risposta sociale.
Nel tentativo risolvere la problematica dell’inquinamento ambientale dovuto all’edilizia, il progetto del centro si basa su criteri di sostenibilità ambientale, la scelta dei materiali è attenta e ragionata al fine di garantire la massima salubrità dell’ambiente e conseguente benessere di chi lo vive.
L'edificio e tutte le quote dei giardini pensili, nell'intento di integrarsi al paesaggio, sono interamente percorribili all'esterno dagli utenti disinteressati alla funzione del centro di ricerca.
Un'esperienza ascensionale di giardini sospesi è garantita a chiunque abbia voglia usare e conoscere questa architettura che è essa stessa il prototipo di costruzioni innovative nelle maglie della città costruita.
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