Graduation Thesis/Tesi di Laurea

a

Antonino Saggio I Quaderni

 

Sapienza, Università di Roma, Facoltà di Architettura

 

[R.E.]Park/Nuove Identità -
strategie sistemiche per la riqualificazione delle aree contaminate dalle produzioni belliche
al lago di Vico

Dario Pompei
AA 12-13 Tesi discussa nel gennaio 2013
Relatore Antonino Saggio

Il contesto del progetto è quello della Riserva Naturale del Lago di Vico, un paesaggio solo apparentemente integro, perché una grave crisi insiste su tutto l’ecosistema. Si tratta della Città della chimica di Mussolini, un centro di ricerca e produzione di armi chimiche, prevalentemente di fosgene, arsenico, iprite e gas asfissianti, costruito dal regime fascista e molto attivo negli anni del conflitto. Questo centro - denominato NBC, acronimo della triade Nucleare, Batteriologico, Chimico - fu insediato appunto nelle falda del cratere vulcanico che ospita il lago di Vico in una zona boschiva che lo nascondeva alla vista. Il centro NBC occupa ancora oggi un’area di 26 ha, ed è caratterizzato da una flora fortemente alterata, a causa della presenza di materiale inorganico nel suolo: i veleni chimici residui della produzione bellica.
Uno studio bioclimatico della zona, mostra precipitazioni annue molto elevate nell’area (720 mm/a) e questo dato insieme alla pendenza dell’area continua a far defluire i veleni nel sottosuolo nel bacino del lago. Il gravissimo inquinamento della falda lacustre, già segnalato da alcuni decenni, ma esploso come “vero caso” solo da alcuni anni ha portato ad a alterare la flora e la fauna del lago e ad avvelenare l’acqua dalla quale si approvvigionano i paesi limitrofi, Ronciglione e Caprarola.
Il progetto [R.E.]Park/Nuove Identità - dopo ampi studi anche con la consulenza di esperti universitari di agraria e del CNR imposta una strategia di una sostituzione/riforestazione di carattere fitorimediale. Dopo una bonifica del materiale militare ancora esistente nell’area e nei suoi starti superficiali, e la rimozione della stesse essenze vegetali sponatnee, si procederà con una nuova piantumazione con essenze arboree capaci di “estrarre” i veleni dagli strati più profondi e innestare un processo di disinquinamento e di bonifica. Con un sistema natruale si migliorerà la situazione della falda e di conseguenza delle acque del lago.
Un nuovo parco sorgerà nella superficie oggi occupata dai residui militari e l’area sarà restituita oltre che alla fauna, ai turisti e ai visitatori che potranno vivere un’esperienza che va ben oltre una semplice escursione mopntana. Una lunga passerella, il forest-walk, attraverserà le nuove piantumazioni fitorimediali in quota. Al visitatore sarà offerto una partecipazione estetica e culturale al processo di bonfica con una sorta di "bio-socializzazione" e una scoperta anche didattica e culturale della strategia perseguita. Il nuovo parco sarà soggetto a continue monitarizzazioni e a manutenzioni che daranno valore aggiunto al progetto di paesaggio. Il forest-walk si innesta in un padiglione di accesso che è pensato attraverso un processo metaforico e spaziale. Il visitatore scende di quota iniziando un percorso didattico espositivo che illustrerà la centralità suolo e del mondo ipogeo (terra, microbi, radici, vita animale e vegetale) per poi emergere alla luce ed aprirsi a una nuova prospettiva del bosco: questa vista avviene iniziando il percorso lungo il forest-walk in quota. Il percorso permette al visitatore una percezione non più dal basso, come di norma, ma “tra” gli alberi alla quota dei rami, consentendogli di osservare da vicino il mondo vegetale e animale dell’ecosistema del lago di Vico. Il padiglione di accesso e la sua piccola funzione culturale ed istruttiva insieme al forest-walk connettono inotre la quota alta delle falda vulcanica, in cui sorgono alcune attrezzature turistiche, alla quota bassa del bacino lago: i flussi turistici possono cosi attraversare il nuovo parco e fruire le coste del lago rlasciandole integre alla loro vocazione naturale.
L’operazione del progetto in definitiva propone un ciclo che inverte la situazione di degrado oggi presente (fabbrica chimica, veleni, inquinamento della falda e del lago) con un insieme di azioni che sono ambientali, spaziali, costruttive e anche di valorizzazione compatibile dell’economia locale.

 

 

 

 

Leggi un Articolo con foto dell'installazione ispirata alla Tesi

Il progetto nel giorni 5, 6, 7 Dicembre 2013 vive in una istallazione pubblica all’interno del Cubo festival della città di Roncicglione.
In questa occasione il gruppo nITroSaggio (New Information Technology Research Office) scende letteralmente in piazza in appogio del progetto con un atto pubblico: quindi politico, quindi sociale perchè costruisce attorno a [R.E.]Park/Nuove Identità - una azione che è spaziale, che è ambientale, che è tecnologica e che è anche politica. Si realizza infatti una'installazione nel centro storico di Ronciglione nella piazza degli Angeli, che costruisce concretamente un pezzo del progetto con una rampa passerella che dinamizza lo spazio pubblico. Lungo la rampa-passerella si realizzano più di cento alberi “sintetici”. Evocano l'operazione del progetto e allo stesso tempo rivelano che solo la presenza attiva della comunità può imporre una soluzione intelligente. Gli alberi infatti, attraverso una attivazione di tecnologie interattive, si illuminano solo al passaggio delle persone. Sono muti, senza la volontà pubblica, ma si accendono quando questa volontà è presente.

 

 

 

 

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Roma a_venire is the book that collects twenty and more design projects and explains the overall urban, social and design strategy to which this project belongs to.
L'Arca # 278 , International Architectural magazine published the strategy of the Urban Green Line and this this project-

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