Il progetto si insedia in un'area della via Tiburtina, il Borghetto Galvani, occupata negli scorsi decenni da studi di produzione cinematografica. Basandosi sulla funzione precedente e su una serie di edifici ancora presenti nell'area, il progetto propone un pezzo di città integrato ruotante attorno alla funzione prevalente di centro di produzione dei Media contemporanei. Nel mix funzionale sono presenti una serie di attività come il centro produzione o quello effetti speciali o la scuola di montaggio, una serie di spazi commerciali ma anche funzioni sociali come il centro anziani e la stessa mediateca. Il progetto non intende sovrapporre una nuova forma planimetrica ed un tessuto antitetico che si aggiunga con un processo sommatorio ai precedenti, quanto innescare processi di riqualificazione attraverso dispositivi sia funzionali sia spaziali. In questa idea, le preesistenze diventano frammenti di un'identità locale dimenticata da reinserire nei nuovi flussi del progetto e gli stessi edifici e teatri di posa preesistenti vengono in parte riutilizzati attraverso la creazione di una doppia copertura che crea unz situazione interstiziale tra nuovo e antico. E' uno spazio ricco di percorsi, eventi e interessanti scorci dinamici. La forma planimetrica deriva dall'intreccio tra i diversi layer funzionali (il l verde, le presistenze, i percorsi) insieme a dei punti di aggancio con il tessuto e la situazione urbana circostante. La relazione tra i due determina un insieme di linee di forza e di possibili giaciture che progressivamente fa scaturire gli andamenti delle griglie dei diversi sistemi che compongono il nuovo progetto.

Sara Tosti,  AA 98-99. Relatore A. Saggio