workshop internazionazionale Pentadattilo
Il Workshop organizzato e pianificato dal prof. Marcello Séstito
dell U. di Reggio Calabria ha promosso un ciclo di conferenze su
"Gli elementi" Aria Acqua Fuoco Luce e Terra. Ciascun elemento e ' stato
indagato da un critico, da un architetto e da un artista. Ai circa cinquanta
studenti al lavoro nel paese di Pentadattilo in Calabria la sfida della
risposta operativa.
Gli elementi. acqua luce aria fuoco terra
Raffaele Saggio Mura megalitiche Tindari (me) 1929 ca
Vai a Vento a Tindari
Gli elementi, una bella idea.
a me è toccata l'acqua una scelta felice. Molti nessi
Padre Siciliano (vedi sopra) e madre veneziana
mare e acqua come mito come "odissea"
Questo aprirebbe alla possibilità di fare diversi tagli al tema
della conferenza l'Acqua (e l'Architettura)
Vediamone alcuni.
Basti pensare da un a parte al grande tema che parte nei giardini
cinquecenteschi romani, per esmepio il giardino del Palazzo farnese a Caproralo
di Giacomo del duca e che si traduce in una prodigiosoa scenografia urbana
nella Roma Barocca, per esempio nelle sistemazioni di specchi. l'caqua
e l'architettura vivono di questa simbiosi di artificio e atura.
bisogna fare poi un salto e pensare naturalmente deu immagini ment
pensate:
a.Tre Immagini
La prima è quella della città barocca, dei condotti o di fontana di trevi. Forme scenografiche dell'architettura e quelle delle acqua si ibridano si combinano l'una con l'altra
la seconda imagine che tutti conoscono è la lasta d'acauq nel padiglione di Mies Van der rohe, una lama che diventa lastra piano di una composizione unitaria
e la terza immagine è quella ovviamente di Falling water. i movimenti
dell'acqua la cascata sono tradotti in un linguaggio viloentement alternativo,
meccanico moerno che ne cattura l'essenza dinamica, facendo ruotare e scincolare
i piani come pale di un mulino
Eppure non è questa impostazione classica quella che più mi interessa ma un ragfionamento che si basa innanzitutto sui movimenti che facciamo con l'acqua
Sono tre
Il nuotare surfare sulla superficie. E' un atteggiamento ben noto di
cui appunto nella prima parte ho dato alcune anticipazioni e potremmo andare
avanti. Ma una cosa è il nuotare che serve per vedere orizzonti
e i profili e una cosa il surfare che serve per piroettare ed essere prontio
a lanciarsi nella prossima onda. Ecco questo a me è sempre sembrato
come dire fine a se stesso.
Gli altri due movimenti fondamentali sono l'immergersi e soprattutto
il saltare
b. Tre Azioni
1. Nuotare Guarda
si disegnano linee si fanno profilo si guardano le coste. These imegaes
as the following others form "the amerzone" casterman c,, author Benoit
Sokal
Il disegno di linee e colline
Vedi nuove sostanze e questo passo
1. del paesaggio, della natura, dell'acqua in questo
contesto.
"Il paesaggio quale fondamentale paradigma della creazione dell'architettura è diventato, anche grazie a questo fronte di riflessione sulle residualità, parola di riferimento. L'uomo della civiltà post-industriale ed elettronica può rifare i conti con la natura perché se l'industria manifatturiera doveva dominare e sfruttare le risorse naturali, quella delle informazioni le può valorizzare. Almeno nei paesi tecnologicamente avanzati, questo strutturale cambio di direzione apre l'opportunità a un "risarcimento" di portata storica. In zone spesso costruite a densità altissime si può iniettare ora verde, natura, attrezzature per il tempo libero. Ma attenzione: non si tratta di circoscrivere e recintare aree verdi, da contrapporre a quelle residenziali, terziarie, direzionali come era nella logica dell'organizzare dividendo della città industriale. Si tratta al contrario di creare nuovi pezzi di città integrate dove accanto a una forte presenza di natura siano presenti quell'insieme interagente di attività della società dell'informazione. Anche in questo caso gli strumenti cambiano. Se, lo zoning era stato il modo per pianificare la città industriale attraverso la divisione in zone tra loro omogenee e distinte che simulava il concetto tayloristico di produzione industriale, la plurifunzionalità e l'integrazione è diventata la necessità della città dell'informazione e delle sue nuove aree anti-zoning. L'informatica oltre a creare queste opportunità ne consente anche la realizzazione. Sistemi interattivi di illuminazione, informazione, di suono, di controllo che rendano i nuovi brani di città attivi, vivaci, partecipi, ricchi di eventi.
La natura cui questa concezione del paesaggio guarda non è più quella floreale o liberty o neanche quella dei maestri dell'organicismo. È diventata molto più complessa, molto più cattiva, molto più "nascosta", come diceva già Eraclito, ed è sondata anche dagli architetti con occhio anti romantico attraverso i formalismi nuovi della scienza contemporanea (i frattali, il dna, gli atomi, i salti di un universo che si espande, il rapporto tra vita e materia). Insomma la categoria della complessità. Nascono in questo contesto le figure dei flussi, dell'onda, dei gorghi, dei crepacci, dei cristalli liquidi e la Fluidità diventa parola chiave. Descrive il costante mutare delle informazioni e mette l'architettura a confronto con le frontiere di ricerca più avanzate dalla biologia all'ingegneria alle nuove fertili aree di sovrapposizione come la morfogenesi, la bioingegneria eccetera. "
Da A. Saggio, "Un manifesto per un'architettura dell'informazione
Nuove sostanze. L'Informatica e il rinnovamento dell'architettura",
"Il Progetto" n.6, gennaio 2000 pp. 32-35
vai
II. Immersione alla ricerca delle ragioni delle sostanze e la sostanza del rinnovamento è l'informatica
Si guardano. le cose nella loro sostanza
...
"Gli architetti di nuova generazione stanno lavorando per capire come i modelli dinamici, interconnessi, mutabili che rappresentano il cuore della rivoluzione informatica trasmigrino in un'architettura che ne sia la reificazione. Se questa ricerca costituisce l'orizzonte di una nuova fase dell'architettura, la sua materia prima, l'acqua che nutre la ricerca e che si muove in onde, gorghi, mulinelli, cascate, si chiama informazione. La materia prima di una nuova fase dell'architettura."
Informazione
In rete su Arch'it o su Op. cit
su Arch'it, coffe break
qui link provvisorio
Acqua come
3. Ma il terzo movimento quello fondamentalissimo è quello del salto. Saltare
troppe volte ultimamente ne ho parlato. forse vale la pena ricordare solo
"Ecco dunque dimostrato che non vi è affatto uno spazio e un
tempo assoluto ma che ciascun sistema è spazio temporalmente autonomo
e dipendente dal sistema di riferimento usato.
Questa diversità dello spazio e del tempo nei sistemi di riferimento
diversi è provata qui in assenza di moto reciproco, caratteristica
che distingue questa dimostrazione da quella della relatività ristretta
di Einstein.
Ho come desk top un'immagine di Benoit Sokal con una balena che salta fuori dalla superficie acquatica. Questa immagine può essere associata al ragionamento su "come fare" a percepire un'altra dimensione quando se ne è, in qualche modo costretti, in una inferiore. Nel caso specifico come fa un pesce costretto "unicamente" dentro all'acqua a "percepire" a comprendere cosa c'è fuori da quel liquido e a descrivere a immaginare realmente le coste e i golfi e le spiagge. Naturalmente, l'abbiamo capito, lo può fare con un salto fuori dalla propria dimensione. La figura del salto è fondamentale per percepire un'altra dimensione e per comprendere e per vedere allo stesso tempo la propria. Ma il portato del salto non è solo percettivo, non è solo un allargamento anche se incredibile della visione e della ragione, è soprattutto l'inizio della comprensione delle regole di altri sistemi di riferimento, di altri spazi, di altri tempi e soprattutto e qui rimettiamo in gioco l'architettura, di altri sistemi di valori. In questo territorio arduo, in questa atmosfera con poco ossigeno, ci stiamo lentamente muovendo: è quella della ricerca della conoscenza estetica. Ve n'è a sufficienza credo, per fare il movimento su quattro dimensioni. "
Antonino Saggio, "Tempo, Tempo prima dimensione dello spazio" in "Il progetto" n. 19 2004
Ecco la forza incredibile dell'acqua è questo concederci il momento
del salto del cambiamento di stato che come avete capito non è solo
fisico, è percettivo è fisico e logico.
e allora veniamo atre suggerimentii finali.
le tre forma dell'acqua nella ricerca architettonica contemporaneo.
primo stato dell'acqua, primo staqto dell'acqua.
1.Ma certamente è il ghiaccio.
penso a Toyo ito, penso a sendai
2. La forma liquida, che è naturalmente
laforma liquida delle onde dei gargannalei dei movimenti erosivi e liquiidi
per esempio di tante architetture ispirate a gehry.
ma gehry ha anche questa forma liquida che io stesso ho chiamato "sottomarina"
Music Museum a Seattle Frank gehry
3. E Il gas, dove lo mettiamo il gas?
come facciamo a far capire che tutto nell'acqua al gas torna che è nella sua forma nebulosa quello che ci distingue perchè se terra e fuoco e aria sono elementi, è l'acqua che nella sua foma gassosa che ci dà la vita che ci avvolge che ci fa azzurri nell'atmosfera invece che bui nel buco nero della morte senza tempo.
Abbiamo visto in questo percorso. (riassumendo)
i tre concetti di base. l'acqua come mito (sacro e duale), l'acqua come doppio artificiale (della vibrazione), l'acqua come matrimonio natura architettura
le tre immagini fisse nella memoria storica linguistica. quella barocca e scenografico-urbana, quella della lastra planare, quella della concettualizazione dinamica del movimento
Poi abbiamo fatto fatto tre movimenti
1. Il nuotare (contro il surf) per vedere profili per capire per guardare e comprendere ANDAMENTI (e abbiamo capito la centralià del paesaggio dell'acqua in questo momento storico abbiamo capito la centralityà dell'informatica)Poi abbiamo Capito tre stadi2. l'immergersi alla ricerca delle nuove sostanze. E abbiamo capito che la sostanza è l'informatica. Qui la analogia tra informazione acqua è fortemente stuturante è molto importante
3. e Soprattutto il Saltare. Questo fatto fondamentale che ci fa conosce e veder diversamente sperimentare, anche "logicamente" e infine con questo bagaglio
lo stato ghiacciato in itolo stato liquido e sottomarino in Gehry
ma dio santo lo stato gassoso dove è, come è? c'è?.
C'E'.
Diller e Scofidio, Blur, Expo svizzera 2002
Conclusione
e in questo ultimo stato dell'acqua che ritorna atmosfera che si volatilizza, il ciclo della ricerca ricomicia, ricominica.
qui però vediamo un immagine che ha finalmente la forza delle prime tre che vi ho raccontato.
ad un'idea di acqua come rapporto organico con l'architettura ad un idea di forza meccanica sui come secondo piano o come implicita movimento dinamico si sotituisce questa immagine.
L'architettura muta continuamente è letteralmente strutturalmente una nuovala di informazione prende i dati dell'ambiente circostante e li trasforma li metabolizza in tempo reale, l'acqua si vaporzizza assume uno stato gassoso l'informazione è entrata strutturalmente nelle fibre di oggi e ne fanno quadro presenza rilanciandole nel domani
Appendice didattica e altre letture sull'argomento
- Due corsi universitari fondamentali sul tema
Texpo 03 mostra virtuale sul tevere
vaiUno dei molti lavori sul tema dell'acqua l'elettronica e altro
e_lementi
Ampolo Biagini Proietti 2003 vaiLiquid strips aree dismesse e riqualificazione urbana Pittsburgh 2001
vai
- Articolo di A. Saggio Dal BAsso su Gomorra
vai
- Tesi di Laurea
ANNA SANNA, RAMONA VITALE, VALERIA GIGLIO
Advisor A. Saggio.
Un sistema complesso tra natura e artificio: il parco di Molentargius
a Cagliari. Il vento l'acqua e il territorio: un universo multisensoriale
e
multidirezionale per esplorare e interagire con il territorio.
Univ. La Sapienza
vai
ILARIA BENASSI
Advisor A. Saggio
"Brown areas and Tiber. Ostiense area between two river edges:
a
strategy for a new integrated city section" Univ. La Sapienza Roma 1999
vai
SILVIA LA PERGOLA
Advisor A. Saggio
"Dalla Trinità dei monti all’ex Porto di Ripetta.
Nuovi percorsi tra natura e artificio" Univ. La Sapienza Roma 2000
vai