IL COMPUTER NELLA PROGETTAZIONE |
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Questo studio prende le mosse da due quesiti che mi hanno accompagnato
nell'approccio al mondo del computer legato all'architettura. l'avvicinamento a questo
nuovo "strumento" ha destato in me curiosità e perplessità: da un lato si sono
aperte nuove prospettive e nuove possibilità di analisi, dall'altro il confronto con la
vecchia (?) matita è stato inevitabile. Qual è la portata della rivoluzione informatica? Cosa differenzia questi due strumenti? E soprattutto cosa significa "strumento" quando ci si riferisce al computer? Le risposte sono complesse. |
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La prima cosa che ha destato il mio interesse è stata la sostanziale
differenza cha caratterizza la progettazione al computer rispetto a quella gestita con
strumenti tradizionali. Il primo quesito che mi ha "aggredito" è appunto circa l'esistenza o meno di una netta differenza tra i du metodi progettuali. Il computer apre davvero nuovi orizzonti o è solo un mezzo più veloce (ma forse anche più complicato da utilizzare) per raggiungere lo stesso risultato? |
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Lo
studio del manufatto esistente o di un progetto non realizzato attraverso il computer
presuppone un grado di conoscenza e soprattutto di comprensione maggiore? Il computer è uno strumento che aiuta a comprendere meglio l'architettura oppure dà luogo a facili "strumentazioni" e ad interpretazioni poco oggettive? |
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La
struttura logica che sta dietro un lavoro al computer è completamente diversa rispetto a
quella di un lavoro eseguito con strumenti tradizionali: l'operazione di trasposizione a
posteriori di un progetto in un ambiente informatico può, a mio avviso, dar luogo ad interpretazioni fuorvianti. Mi spiego meglio: fino ad oggi chi intendeva osservare e studiare un progetto poteva farlo attraverso i disegni o entrando in diretto contatto con l'architettura costruita e successivamente esprimere un giudizio; il rapporto con il progetto non era mediato. |