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DUE CORSI DI Progetto | ||||||||||
Antonino Saggio | ||||||||||
Machava
Menezes |
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Programma di Cooperazione
con i Paesi in Via di Sviluppo.
Ministero degli Esteri Università "La Sapienza" Roma. Faculdade de Arquitectura e Planeamento Fisico. Universidade Eduardo Mondlane, Maputo. Repùblica de Moçambique Maggio-Luglio 1995 |
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DUe Corsi di Progettazione Architettonica | ||||||||
Didattica* | Il docente è
stato impegnato in due corsi di progettazione rivolti agli studenti del terzo
e quarto anno. Pur nella differente articolazione degli obiettivi didattici
e nella localizzazione di aree e di programmi differenziati tra le due classi,
molti aspetti della elaborazione teorica si sono svolte in comune. Nella
relazione che segue, pur includendo prodotti di entrambi i corsi, si concentra
l'attenzione sul corso più avanzato.
Obiettivi Obiettivo didattico è stato rendere gli studenti capaci di affrontare un ciclo di progettazione basato sui concetti di: Costruibilità anche in relazione al costo, all'unificazione degli elementi, all'estensione del progetto su tutta l'area disponibile anche attraverso elementi di "costruzione" non tradizionalmente intesi (acqua, vegetazione, luce e ombra, pavimentazioni, strutture leggere e smontabili, arredi); Funzionalità in aderenza ad un programma di media complessità le cui richieste quantitative devono essere assolte con sufficiente precisione; Espressione architettonica con tecnologia leggere, soprattutto "a secco" e con particolare cura alla vocazione specifica del sito; Condizioni ambientali con una risposta coerente e possibilmente innovativa ad aspetti legati al clima, alla ventilazione e alla esposizione; Contesto urbano attraverso configurazioni specificatamente pensate; Flessibilità nell'uso degli spazi e programmazione dell'edificio in fasi di costruzione; Sistema di progetto basato su regole di differente rigidità aperte all'intervento di altri attori nel processo decisionale. |
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In queste pagine schemi con parole chiave, elevazione, piante del primo progetto introduttivo e plastico di studio del secondo progetto di Santos. | ||||||||
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Metodologia
Il corso si è articolato in due cicli di diversa durata in risposta a obiettivi didattici e a problematiche di complessità crescente. Ciascun obiettivo è stato introdotto con una o più lezioni teoriche mirate alla comprensione del problema. Ogni ciclo si è sviluppato soprattutto con revisioni individuali esi è concluso con un seminario di presentazione collettivo. Alcuni argomenti o ricerche di carattere analitico sono state svolte in gruppo, ma il lavoro progettuale è stato strettamente individuale e si è articolato oltre che in disegni, in elaborazioni ove possibile computerizzate, anche in modelli di studio e di verifica e nella |
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riproposizione grafica dei concetti
e delle parole chiave usate nella didattica. (Vedi Calendario settimanale)
Piano Tematico Il Primo progetto (quattro settimane) riguardava un edificio in linea di numero variabile di piani. Il progetto poteva prevedere la possibilità di articolare un edificio con andamento planimetricamente mistilineo. L'altezza dell'edificio poteva variare nelle varie parti a partire da un minimo di due piani. Il ciclo didattico si basava su un rapporto Funzione-Forma ed ha messo a fuoco 5 parole chiave per ciascun ambito problematico in un ciclo di andata e ritorno tra scelte organizzative e formali. |
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In questa pagina sono illustrate le due aree del progetto finale. In alto foto dell'area A, destinata agli studenti del quarto anno e caratterizzata da una situazione d'angolo, in basso l'area B inteclusa su due fronti. Le aree di intervento sono limitrofe e localizzate nel quartiere universitario e delle Ambasciate di Maputo. I progetti hanno seguito distacchi, volumetrie e indicazioni urbanistiche previste sui lotti interessati. | ||||||
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Il secondo progetto
(otto settimane) ha allargato il campo della ricerca Forma-Funzione al concetto
di Luogo. Il progetto è stato localizzato in un lotto del quartiere
universitario di Maputo servito a nord da un Viale urbano, a sud da una strada
di smistamento del quartiere, ad est da una strada di collegamento ed ad
ovest intercluso da un lotto adiacente. L'edificazione sull'area A doveva
pertanto rispondere a una situazione di angolo in risposta alle specificità
geometriche del sito.
Contenuti dell'attività Nel primo ciclo si sono messi a fuoco i seguenti concetti: Funzione. 1. Zona Notte/Giorno, 2. Circolazione Minima, 3. Parete Umida, 4. Conquista del centro, 5, Ventilazione attraverso studi organizzativi e distributivi condotti principalmente alla scala 1:200 e attraverso lo studio geometrico delle possibilità aggregative in forma mistilinea. Alla scala 1:50 si sono visti i principi organizzativi per l'organizzazione e la disposizione di tutti gli ambienti principali con un ripasso delle dimensioni principali e approfondimenti sui principi organizzativi di ciascun ambiente. Forma architettonica sono stati messi a fuoco i seguenti concetti: 1. Volume, 2. Chiaroscuro, 3. Attacco al Cielo, 4. Attacco a terra 5. Ritmo. Sulla base degli schemi di pianta |
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In alto vista zenitale del plastico di una proposta di Centro culturale nell'area B e uno schizzo del primo progetto di Sultanegy. In basso vista dall'alto della proposta di Matsinha. | |||||||
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In questa pagina la proposta di Trindade per un Centro culturale nell'area A. In alto a destra studi di prospetto. | |||||||
elaborati gli studenti
hanno condotto una ricerca sulla forma elaborando progressivamente il progetto
prima selezionando e poi incrociando i 5 concetti sopra illustrati. Base per
le esplorazioni formali è stata una griglia di fili fissi e variabili
attraverso la quale gli studenti hanno prima elaborato l'ipotesi di alzato
al 200 e poi sviluppata la soluzione prescelta con uno studio al 100 con
il necessario processo di andata e ritorno con l'organizzazione planimetrica.
Alcuni studenti hanno condotto studi di colore.
Nel Secondo ciclo progettuale la presenza di un luogo specifico dove collocare il progetto ha indotto prima a uno studio approfondito sul sito attraverso i seguenti cinque concetti (ognuno per Gruppo): Luogo 1. Morfologia urbana, 2. Uso dello spazio, 3. Forme architettoniche ricorrenti, 4. Vegetazione, 5. Clima ed esposizione. I risultati discussi collettivamente sono stati patrimonio dell'intero corso. Il programma funzionale, a scelta |
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Proposta di Pascoa per un Centro culturale, Area A. In basso alcuni schemi con parole chiave sull'impostazione planimetrica. | ||||||
dello studente tra le citate
tre possibilità, è stato approfondito con lezioni teoriche,
indicazioni bibliografiche ed era basato su indicazioni e richieste dimensionali
di massima che si è concesso di variare nell'ordine del 5% circa.
Oltre ai dieci concetti già presentati nel primo ciclo e ai cinque derivanti dall'analisi delle specificità del sito in questo ciclo hanno assunto grande importanza due nuove area di studio. Sistema. Si intende la ricerca di un sistema di progettazione aperto a diversi partecipanti, condotto attraverso un ciclo continuo di ipotesi e verifica tra un elevato numero di obiettivi interagenti. Il concetto di sistema si è sotto articolato nei concetti di 1. Costruzione totale (nessuna differenza concettuale tra area di edificazione e aree aperte da costruire anch'esse con vegetazione, trattamenti del suolo, strutture rimovibili eccetera) 2. Funzionalità (studiare relazioni funzionali tra gli ambiti coperti e scoperti), 3. Morfologia (articolare la soluzione in rapporto alla |
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Plastico, sistema di progettazione
e planimetria di Boane per un complesso di Residenza e servizi sull'area A.
In basso la proposta di Caniate. |
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configurazione urbana
e ai concetti di luogo già esplorati) 4. Economia (considerare con
cura le aree private e quelle collettive ai fini della fattibilità
economica del progetto) 5. Gerarchia dello spazio (studiare sequenze e articolazioni
spaziali significative e differenziate tra spazio pubblico, collettivo, semi
privato eccetera).
Meccanismo. Si è trattato di studiare con attenzione le scelte di natura strutturale in relazione all'organizzazione architettonica. Si sono successivamente sotto articolate due ulteriori parole chiave. 1. Flessibilità, cioè la possibilità di modificare l'uso degli ambienti senza intervenire in nessuna parte dell'edificio (esempio una parte dell'abitazione può funzionare come studio professionale, o appartamento indipendente). 2 Adattabilità, la possibilità cioè che l'edificio possa essere costruito per fasi diverse ma ognuna completa e perfettamente funzionante. Forma Architettonica. In aggiunta ai 5 concetti del primo ciclo si è aggiunto il concetto di 1. Congruità tra costruzione e scelte formali, e 2. Studio tridimensionale delle soluzione attraverso due facciate contigue e un plastico dettagliato in scala 1:100, 3. Studio di colore, 4. Elementi di controllo ambientale climatico e di illuminazione. Valutazione dell'attività svolta. I risultati raggiunti condensati in circa dieci pannelli A2 e in due plastici a differenti scale sono da considerarsi nel complesso adeguati al livello degli studenti anche se l'assenza, per mancanza di tempo, di un esame progettuale pro-tempore non consente di accertare con assoluta certezza il grado di consapevolezza raggiunto da ciascun studente sui vari argomenti presentati. L'attività didattica si è svolta, per cause di forza maggiore, in buona parte congiuntamente alla classe inferiore del terzo anno. Questa inusuale condizione, vista con molta preoccupazione dagli studenti e dal docente, si è rivelata vantaggiosa. Infatti mentre l'organizzazione teorica e i concetti progettuali sono stati affrontati e |
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In alto Residenze e servizi di Joaquim, in basso una proposta di Centro culturale di Silva. Entrambi sull'area A. | ||||||
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discussi
collettivamente e sviluppati separatamente nelle due classi in conformità
al proprio livello e alle difficoltà specifiche del sito e del programma,
la classe di livello superiore ha svolto una forte e utilissima funzione di
traino che l'ha nel complesso motivata maggiormente al lavoro.
Il docente non ha riscontrato alcuna apprezzabile differenza nel livello intellettuale e nella preparazione di base tra questi studenti e quelli di altre università italiane ed estere. La motivazione è stata alta e la preparazione di base sufficiente a condurre una esperienza didattica in conformità agli obiettivi. Attività di supporto Il titolare si è avvalso della collaborazione dell'architetto Albino Mazembe, assistente presso la Facoltà di Maputo. Nelle ultime tre settimane di luglio gli studenti del quarto anno hanno approfondito il progetto in un modulo di "Applicazioni Tecnologiche, Controllo Ambientale" tenuto dal prof. Bianchi. Nelle ultime tre settimane di giugno gli studenti del terzo anno hanno lavorato nel modulo di Struttura tenuto dal prof. Giuseppe Morelli. Gli elaborati prodotti sono stati esposti in una mostra tenutasi il giorno 26 e 27 luglio 1995 presso la sede della Facoltà e inaugurata dall'Ambasciatore italiano in Mozambico. |
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In alto Cumbe, Centro culturale, area A. Al centro Cuna, Residenze e servizi sull'area A, in basso Bhikha medesimo programma e area. | |||||||
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Progetto Architettonico
3,
Quarto Anno Bhikha Shabir Boane Hermenegildo Bucuane Zacarias Caniate Ismail Chicoco Octavio Costa Rui Cumbe Armando Cuna Alexandre Joaquim Vicente Machava Manuel Massimbe Rafael Matsinha Eduardo Menezes Carlos Onions Fernando Pascoa Almerindo Rego Edite Rodrigues Marcelino Santos Judite Segreiro Manuel Silva Victor Trindade Carlos |
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Progetto Architettonico
2,
Terzo Anno Adelino Diamantino Alberto Sonia Cani Anselmo Chiau Alfredo Cintura Crisologo Gouveia Jaime Mondlane Titos Mulessiua Acacio Nhantumbo Zacarias Pereira Francisco Siaca José Sultanegy Nadia Tamele Viriato |
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Sopra la proposta di Onions per Residenze e servizi nell'area A, | ||||||||
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Calendario | ||||||||
* Docente responsabile:
Antonino Saggio, La Sapienza, Roma Titolo dei Corsi: Projecto de Arquitectura 2, Projecto de Arquitectura 3 Collocazione dei Corsi: Terzo Anno e Quarto Anno Orario: Dodici ore settimanali svolte in moduli di 4 ore il lunedì, mercoledì |
e giovedì. Più
4 ore di incontri personali svolte il martedì.
Durata complessiva di ciascun corso: 12 settimane (primo progetto 4 settimane, secondo progetto 8 settimane). Assistente: Albino Mazembe Moduli Aggiuntivi: Strutture (3 settimane in Projecto de Arquitectura |
2. Docente Giuseppe
Morelli, La Sapienza, Roma); Impianti e illuminazione (3 Settimane in Projecto
de Arquitectura 3. Docente Francesco Bianchi, Terza Università, Roma)
Coordinamento dei docenti italiani: Giuseppe Vetriani, La Sapienza, Roma Preside: Josè Forgiaz, Fapf Maputo |
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"....Questi mesi di lavoro con gli studenti di qui, in
un paese tanto diverso e tanto lontano si stanno rivelando importanti.
Certo la mia produzione abituale ha subito una pausa perché
le energie fisiche e mentali sono quasi tutte verso questi trentasette ragazzi.
Ma, mentre scrivendo non sono quasi mai in grado di capire,
discutere e dialogare e mi trovo spesso solo (anche se per assurdo dovrei
rivolgermi a molti) con queste persone ho un dialogo continuo: capisco quando
l'idea fa breccia, come si evolve, cosa devo fare per modificarla e renderla
chiara e penetrante. Scusi la retorica: ma veramente cresco anch'io nel contraddittorio.
Gli studenti di qui hanno pochissimi mezzi: una biblioteca
quasi inesistente, praticamente zero libri o riviste di proprietà,
i modelli li realizzano con cartoncini usati, perfino la carta è un
bene prezioso e il foglio di lucido viene cancellato e riutilizzato più
volte. Ma io che ho provato i lussi del Politecnico di Zurigo mi sento di
affermare che non c'è nessuna differenza sostanziale. Quello che conta
sono loro e io insieme al lavoro. Il resto dettagli.
Ho due corsi di progettazione e ho dovuto escogitare un sistema
per fare marciare contemporaneamente i due livelli differenti (come alle
elementari di una volta con il maestro che teneva più classi). Ho
creato così dei programmi differenziati (a scelta: un asilo, un centro
culturale o un gruppo di residenze su due siti di diversa complessità
morfologica). Questo meccanismo mi ha permesso di fare una GRANDE scoperta.
Non esiste alcuna differenza in architettura tra programmi diversi: i concetti
sono i medesimi, medesime le scelte, i principi organizzativi, l'uso del
linguaggio, la possibilità di manipolare lo spazio eccetera. Evviva,
dirà: ecco Saggio con l'acqua calda. Ricordo le tante volte che ha
battuto su questo concetto il suo accanito rifiuto per tagli tipologici (o
letture per destinazioni d'uso). Ma la ri-scoperta si basa sul fatto di averlo
finalmente sperimentato di persona. Le mie lezioni attraversano sempre i
diversi programmi ed è interessante vedere come uno stesso concetto
(per esempio la relazione funzionale interno-esterno, importantissima in
questo clima mite e in questa economia povera, la possibilità di plasmare
i cavi interni o di manipolare i rapporti tra i corpi nello spazio libero
articolando pianta e sezione) attraversano i differenti programmi e si rafforzano
differentemente in ciascuno.
L'altro elemento di difficoltà che forse si è
risolto in un vantaggio è il mio rudimentale portoghese. Mi ha forzato
a ragionare e comunicare per parole chiave: per concetti forti (ne ho già
accumulati una quindicina) che combinati l'uno all'altro creano la complessità
e la ricchezza del progettare.
Questo stesso modo di ragionare per parole chiave ha strutturato
un saggio lungo sul
Futuro dell'architettura
(cosa che non avrei mai osato fare se Franco Purini non me lo avesse chiesto).
L'ho articolato su questi capisaldi: Forti nelle differenze. Il Vuotometrico:
tessuto, scena urbana, vita e arte. Transfunzionalismo e per finire Crisi
come valore. L'ultimo capitoletto come può ben immaginare parla sostanzialmente
di alcune cose che lei mi ha rivelato. Il taglio dello scritto è progettuale,
quindi personale, quasi autobiografico. Ma come affrontare il futuro se no?
Come affrontare il futuro senza il nostro progetto?.
Concluderò questa esperienza il 30 luglio. .....
A presto suo
Nino "
Cfr. Corrispondenza con Zevi, estratto dalla lettera
di AS del 30 giugno 1995