Graduation Thesis/Tesi di Laurea



GIUSTINO DI CUNZOLO
Advisor A. Saggio.
 

Univ. La Sapienza, Facoltà di Architettura L. Quaroni Roma 2007

IN-SIGHT_A.space A.: Architectonic/Autistic
Centro di terapia ed educazione per persone autistiche al lago di Nemi

Giustino di Cunzolo AA 06-07 Relatore A. Saggio


 
Il progetto indaga la relazione tra spazio architettonico e la propria utenza, attraverso la scelta di un elemento di crisi: la malattia dell’autismo (una patologia causata da anomalie neurologiche e che quindi influisce sulla percezione dello spazio e delle informazioni che esso trasmette ai recettori umani). L’idea è quella di creare un edificio che divenga protesi al servizio di questa speciale utenza e in cui non siano soltanto gli aspetti dell'accessibilità (come avviene da anni per la disabilità fisica), ma sia lo spazio stesso che si pieghi in favore dell’utenza.

Il progetto lavora su tre diversi livelli che sono quelli in cui si mostra il deficit autistico:

- quello sociale, il soggetto non è isolato nella sua terapia, ma inserito all’interno di un complesso di mixité funzionale; egli è il fulcro di un impianto dove le “persone abili” devono dimostrare la loro non “cecità mentale”;

- quello della comunicazione, verbale e non, il soggetto è continuamente supportato dall’Information Technology che modifica l’edificio potenziando, depotenziando o annullando i vari dati da inviare ai recettori sensoriali in modo da non confondere il soggetto autistico o da fornirgli un unico dato da sintetizzare in informazione utile per conseguire un obiettivo (es. dato-colore, informazione-percorso, obiettivo-orientamento all’interno del complesso architettonico);

- quello del deficit nelle attività immaginative, l’edificio si struttura in spazi che ospitano attività terapeutiche ed educative che aiutano il soggetto a non avere un comportamento rituale e reiterato durante la giornata; ogni spazio è pensato per essere differenziabile, per lavorare sul concetto di quarta dimensione (ad esempio l’informazione odore-profumo riprodotta come bit da inviare in tutte le zone dell’edificio tramite una rete locale) e per spostare il contatto utenza-spazio dal livello intellettuale a quello emotivo (lo spazio percepisce la presenza umana e “si muove” es. la parete tattile).

In questo progetto è lo spazio architettonico nel suo insieme che vuole essere terapeutico così come può esserlo e in parte lo è stato un sito come il Lago di Nemi, dove viene situato il progetto. E così come l’utente percepisce lo spazio architettonico, così l’architettura si genera “ascoltando” la storia del luogo nel quale il progetto è situato. Un progetto quindi che nelle sue diverse conformazioni plastiche, nelle scelte delle direzioni e delle giaciture e nel fatto stesso di porsi sollevato dal suolo consente ai venti dell'area e ai flussi materiali e immateriali di attraversare fisicamente e metaforicamente l'edificio.

 

 

 

 

 

 

Antonino Saggio Home| Teaching activity a "La Sapienza" Rome