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Antonino Saggio I Quaderni
3. Gehry: Separare/ to cut
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Il materiale proviene principalmente da
Antonino Saggio, Frank O. Gehry, Architetture residuali,
Testo&Immagine,
Torino 1997
a cui si rimanda per approfondimenti ed una esauriente trattazione
dei temi esposti.
Centro commerciale, uffici e uuseo Edgemar, Santa Monica 1984-1988
L'idea che risolve uno stimolante programma (negozi, uffici, un ristorante, un piccolo museo) è lo scavo del blocco edilizio, come fa una forra in una massa tufacea. Dalla strada si dipartono due rigagnoli che si congiungono in una piazzetta interna dove arriva la rampa dal parcheggio e si aprono altri invasi, piazzette e vicoli formati dalla riabilitazione di alcuni fabbricati esistenti.
GO TO MIMOA
All'incunearsi del percorso verso l'interno, Gehry associa una scoppiettante eruzione di eventi. I materiali (intonaco, pannelli galvanizzati in metallo o in rame), i volumi (lucernari o terrazze e scale racchiuse dalle reti) e forme libere che incorniciano il cielo fungono da richiami e creano una avvolgente creazione tridimensionale modellata dal movimento dei fruitori.
Casa Norton, Venice 1982-1984
Un'evoluzione del cheapscape particolarmente briosa e felice, sintonizzata sulle residenze spontanee delle coste californiane e sull'allegro caos di Venice. La torretta di meditazione con le persiane appese, è sogno di tanti: bambini, poeti, artisti, persone.
Norton Durazzo
Wecan say that if the main Venturian approach was
"Learning from Las vegas"
, in other words to use and reinsert - ironizing - the icons of the figures of contemporary consum society, the Gehry approcach can be called
"Learning from Durazzo"
the idea is to take enrwgy and strenght from the informal, leftover, residual aspects of the informal city growth. This is called cheapscape!
The key idea is that the architecture absorbds enegy from this "scape": it transforms this energy within all the set of iussues of an conscoiuos aesthetic understanding of the world and within the srt of reasons and necessity
of a real construction
Istituto e clinica psichiatrica Yale, New Haven 1985-1989
Alla base una intuizione spaziale: un'irregolare "C" formata dai tre corpi principali (al centro, spinti nell'invaso, le aree di terapia, a sinistra uffici, a destra le camere). Intonaco bianco e ocra di mattone e rame creano contrasti meno dirompenti di altre occasioni ma vivi e riusciti. Anche nelle scale si legge la volontà di esaltare le separazioni. Mentre un corpo arriva compatto a terra, di un altro si lasciano libere le prime due rampe che sospendono un volume che, letteralmente, parla.
Museo California Aerospace, Los Angeles 1982-1984
Due intuizioni alla base del progetto: da una parte dividere lo stretto edificio (che si addossa al fabbricato esistente che ospita il resto dell'esposizione) in tre parti. All'interno la distribuzione crea passerelle che si protendono nei due grandi invasi a tripla all'altezza, all'esterno un edificio in stadi, come un missile sdraiato suddiviso nelle sue diverse camere di combustibile. Seconda intuizione è il ruolo della scultura quale segnale, simbolo, evento. Memore del cavaliere di Scarpa, Gehry incastra un aereo all'esterno del museo.
Uffici Chiat/Day/Mojo, Venice 1975 e 1986-1991
Qui la costruzione in stadi è anche cronologica. Al margine opposto rispetto al bianco edificio preesistente, vi è una foresta di pilastri e travi inclinate rivestite in rame, al centro, un macroscopico binocolo (ideato da Oldenburg) che contiene due sale di riunioni. Un edificio manifesto, per una agenzia di pubblicità: la stessa idea di un ristorante (in basso a sinistra) che si organizza attorno alla scultura di un pesce. Un'adesione troppo disinvolta alle ragioni commerciali della società di massa?
35
Ristorante Fishdance, Kobe, Giappone 1986-1987 42
Centro Commerciale e Piazza, Villaggio Olimpico-Barcellona 1989-1992 43
Convincente è l'evoluzione a Barcellona (in basso a destra) dove la metafora marina si fa astratta grazie alla costruzione in listelli e rimanda ad altre suggestioni: una voliera per i gabbiani, le reti dei pescatori, gli intrecci delle corde di un veliero, una caravella che lega nuovo e vecchio mondo.
Biblioteca Francis Goldwyn, sede di Hollywood 1983-1986 48
Nel bloccato palcoscenico dell'area, si organizza uno schema con una grande navata centrale e le ali di lettura ai lati. All'interno vince la luce e la relazione tra gli spazi di altezza diversa, all'esterno una composizione pacata che usa la figura della serie aperta. È una pausa alle sue danze di architettura. Come il silenzio dentro la musica di Cage, sembra imporre una riflessione: il ruolo di riscatto di studio e lettura nel dilapidato circondario.
Casa Sirmai-Peterson, Thousand Oaks 1983-1988 45
A un blocco allungato si attaccano a quote diverse due corpi autonomi a pianta quadrata: un impianto simile alla Casa Familian. La composizione, cubica nelle componenti e piramidale nell'insieme, è giocata sul rapporto semplice tra il grigio dei mattoni leca (e della finitura a cemento) e l'intonaco chiaro. L'immagine raddoppia, sulla superficie dell'acqua, i movimenti.
Casa Schnabel, Brentwood 1986-1989 46
Attorno a una "T" si dispongono una serie di padiglioni. Le forme sono le più varie (cubi, ampolle, tettoie, pagode) e altrettanto ricchi e contrastanti sono i materiali di finitura. In questa opera celebrata, le fratture tra i volumi, il loro assemblaggio, le figure fantasiose, l'aprirsi allo spazio conformato dagli edifici raggiungono l'apice. Un altro passo e vi sarebbe caduta: il gioco di forme diventare bizzarria, i materiali sfoggio, il talento virtuosismo.
1. Assemblare
2. Spaziare
3. Separare
4. Fondere
5. Slanciare
6. Liquefare
1. A.
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