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Corso 2012 Home
Sedicesima Lezione: un centro di gravità inpermanente. La santissima Trinità.
IV Ciclo. Masse
collisioni traiettorie | La creazione della tridimensionalità.
Estrusioni, Rotazioni, Operazioni booleane
Parole Chiave:
1. Assemblare
2. Spaziare
3. Separare
4. Slanciare (fondere)
4a. Slanciare (fondere)
5. Liquefare
To
DO:
Leggi o guarda un film e invia un commento in forma di link riferito specificatamente a uno dei Cinque capitoli / Parole chiave
In Libreria
A. Saggio, Frank O. Gehry, Testo&Immagine, Torino 1997
Blog / Web
Su Bilbao
http://architettura.it/coffeebreak/20001108/Bilbao Interviste quicktime
http://www.arc1.uniroma1.it/saggio/Filmati/bilbao/Page.htmlGehry Digitale
http://architettura.it/coffeebreak/20020225/
Alberto Le 2006
Leggi tutto http://digilander.libero.it/paperino.al/Letture/lunameccanica.html
Caro Le, grazie del commento su Gehry e tutta la sezione di approfondimento è veramente ben fatta.
Serra all'inagurazione, ottobre 97 disse quella fase. Era l'unico che notava una cosa evidentissima.
Quattro mesi prima, giugno 1997, avevo pubblicato il mio libro su Gehry in cui sviluppavo tutta la questione del rapporto con Boccioni. Incredibilmente nelle migliaia di pagine su Gehry, a quella data nessuno dico nessuno li aveva mai accostati.
Tutto qui. Ma mi fa piacere che chi mi segue da vicino sappia come nascono (con il lavoro e la fatica) quelle che poi diventano idee di tutti
Cari saluti
As
Antonino Di Raimo 2004
" i danzatori
classici sanno bene che una 'quinta posizione croisè' è solo
il preambolo di tutto un movimento che avverrà di lì a poco,
.."
Segui il Commento
che approfondisce il tema del movimento e della danza in Gehry
http://digilander.libero.it/antoninodgl/lez12bisGeh.html
Raffaele Carlani
..a proposito
della discussione che abbiamo fatto lunedì sulle NURBS e sulla
modellazione
poligonale, le invio queste due righe che ho scritto per
puntualizzarmi
alcuni concetti.
http://digilander.libero.it/lux.continua/articoli.html
Effettivamente, per ora, non esistono renderizzatori che operano su NURBS.
Tutti
eseguono una poligonalizzazione in fase di pre_rendering (tra l'altro
controllabile
attraverso alcuni parametri, che guarda caso sono gli stessi
che si usano
in fase di esportazione ad una estensione poligonale, 3ds, dwg,
dxf ecc..).
cordialmente,
Enrico di Balsio 2005
manda questo link sugli approfondimenti tra pratica tradizionale e pratica
digitale a Frank Owen Gehry Ass
http://www.aecbytes.com/feature/Gehry_Study_pr.htm
Barbara Roppo
2003
Alessandro Marinelli
http://members.xoom.it/marinelliale/
alessandro.marinelli@tin.it
Al mito secondo cui la forma segue la funzione o comunque è interrelata a essa ("form and function are one" diceva Wright), si sostituisce il presupposto che entrambe possono essere fra di loro indipendenti o interdipendenti secondo le modalità diverse da quelle tradizionali.
All'ideale di realizzare forme spaziali con caratteristiche di permanenza e immutabilità si sostituisce il principio della volatilità dell'immagine elettronica. E, infine, il presupposto apocentrico è posto in crisi da spazi dislocati fluidi e fortemente instabili.
In realtà Gehry ha operato una scelta contestuale: il rovesciamento di luogo. Indica una via alternativa per la ricerca architettonica che sia possibile utilizzare come risorsa creativa: il cheapscape - cioè l'universo dei segni degradati e compromessi del paesaggio urbano delle periferie e delle zone di margine. - Dietro la scelta del cheapscape di Gehry è facile intravedere la logica della transustanza dei ready made di Duchamp, i materiali di scarto dei Noveaux Réalistes francesi, ma soprattutto della Pop Art.
Alla domanda, se l'architettura di Gehry concepita come immagine -oggetto questa tenda a trasformarsi in scultura (problema comunque gia risolto all'origine da Boccioni) mi viene da rispondere con una battuta che scherzosamente fece Oldenburg (artista - scultore della Pop Art con il quale Gehry collabora per realizzare Venice a Los Angeles): "un edificio si distingue da una statua solo perché all'interno ci sono i gabinetti."
Qualunque progetto fatto oggi senza nozione di movimento è uno spazio antico e poco riconoscibile dalle persone: un edificio statico ha bisogno di segnaletiche, un edificio dinamico no. Se entrate in un edificio di Gehry non c'è segnaletica eppure capirete subito da che parte andare: biglietteria, scale, ascensore, scale mobili, esiste una fluidità degli spazi.
Cosa ottiene Gehry liberando la forma? Inserendosi in contesti urbani devastati capendo che deve fare un operazione che sia in grado di gestire il risanamento ecologico, deve fissare un immagine che sia il nuovo progetto, la narrativa che contraddistingue la ricerca di Gehry è nell'esposizione dell'irrisolto rapporto tra necessità (distribuzione - funzione - struttura ) e libertà (spazialità - deformazione - rivestimento) che il progetto indaga.